Il Tesoro di Maria Grazia


L’Aquila – (di Carlo Di Stanislao) – Nel 2005, scritto però tre anni prima e poi limato e rielaborato, con raffinato gusto e infinita pazienza, uscì, per i tipi di Il Ternario, un bel libro di Maria Grazia Lopardi: “La Presenza. Celestino ed il tesoro dei Templari”, un romanzo o racconto ispirato, che cerava risposte a domande che ancora non erano sulla bocca di tutti: perché il misterioso abate Sauniére di Rennes Le Chateau si è procurato proprio la riproduzione del quadro “L’Incoronazione di Celestino V “? E, ancora, quali furono i reali rapporti fra il santo eremita del Morrone e la potente congregazione religiosa? Dopo il terribile sisma che si è abbattuto sulla nostra città, la studiosa, allo scopo di fare qualcosa per i luoghi devastati che gli sono cari, ha pensato di riprendere quel racconto e di farne una cosa diversa, sviluppata fra passato e presente e con una speranza verso il futuro, che desse un senso a quanto accaduto, in una storia di quasi otto secoli. Nasce così per la collana Arkeiros questo nuovo libro: “Celestino e il tesoro dei templari”, in cui, riferisce la storiografia, si racconta che nel 1274 Pietro del Morrone, il futuro Celestino V, si reca a Lione in occasione del Concilio indetto da Gregorio X, ottenendo ospitalità nella Magione templare che sorgeva dove ora si trova il Teatro dei Celestini. Riconosciuto come il predestinato a custodire l’elemento più prezioso del tesoro dei Templari, assiste alla costruzione di Santa Maria di Collemaggio, la Notre Dame dell’Aquila che lo affiderà ai posteri. Circa la seconda parte, una serie di significative, sincroniche coincidenze, convinceranno l’Autrice a ritenere vero che a volte il sogno permea la realtà e si identifica con essa. Insomma il libro, i cui emolumenti saranno interamente devoluti per la ricostruzione della Basilica di S. Maria di Collemaggio, è un racconto in cui realtà, intuizione e fantasia vanno a braccetto. Con i dati storici e riscontri sul campo, che portano all’attenzione del lettore le scoperte dell’Autrice sull’affascinante basilica celestiniana, il tutto incorniciato in un concatenamento di eventi personali lascia intravedere che quelle che normalmente chiamiamo coincidenze, tali non sono o, comunque, potrebbero essere bel altro. E con un monito finale agli aquilani: prima di ricostruire la città, bisogna ricostruire la propria perduta specificità, emotiva, intellettiva e, soprattutto, spirituale. Come aveva già da tempo sostenuto (ad esempio ne “Il Colle Magico”, Ed. Japadre, 2000), l’Autrice La vita incomincia a parlare se solo ci si sofferma ad osservarla con attenzione: coincidenze significative. Attraverso i Templari, i Rosacroce, i Giovanniti di ogni epoca, l’umanità della’era della’Acquario, questa nostra, se saprà guardare, troverà il modo per recuperare un’antica conoscenza, fonte di grane equilibrio e profonda, autentica felicità. Il rinnovamento, la lacerazione del velo, paradossalmente, con un evento drammatico e mortale, un terremoto, che, immediatamente prima della Pentecoste e della perfezione (3,32), indichi che il distruggere può significare il riedificare su basi nuove e più solide, meno ciniche ed egoiste e più votate all’altro e alla condivisione. Con Pauli e Taylor, Maria Grazia Lopardi condivide il principio che l’attesa genera il fenomeno e che, mentre il sogno di uno è solo un sogno, quello di tanti può essere realtà. Maria Grazia Lopardi è di antica stirpe aquilana e a L’aquila vive con la famiglia, esercitando la professione di Avvocato dello Stato. Presidente dell’Associazione Panta Rei che offre alla città conferenze e seminari per lo sviluppo della coscienza, da molti anni rivolge la sua attenzione all’ Insegnamento Tradizionale ed al Simbolismo appresi in scuole iniziatiche ed ha partecipato come relatrice a numerosi convegni. Ha pubblicato Il Collemagico di Celestino – Japadre editore, l’Aquila, che ha conseguito il 4° posto al Premio letterario internazionale Victor Hugo nel 2002; I Templari ed il Colle magico di Celestino – edito da Idea Libri, Rimini; e con Giannandrea Capecchi ha di recente pubblicato Notre Dame di Collemaggio – conoscenze e Misteri degli antichi costruttori edizioni Il Ternario, Roma. Al libro La Presenza – Celestino ed il tesoro dei Templari è stato assegnato il secondo premio nella categoria inediti al Premio internazionale di letteratura naturistica Majella nel 2003. Con i tipi delle Medirrannee questo è il quarto libro.


25 Agosto 2010

Categoria : Storia & Cultura
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