Detenuto morto in carcere: suicidio?
Sulmona – 44 SUICIDI NEL 2010 NELLE CARCERI ITALIANE – Nuovo decesso di un detenuto nel supercarcere di Sulmona. La vittima e’ Raffaele Panariello, 31 anni, di Castellammare di Stabia (Napoli). Dovrebbe trattarsi di un sicidio – si parla di overdose o di inalazione di gas – ma sara’ l’autopsia ad accertarlo. L’esame, che si terra’ domani, e’ stato disposto dal procuratore capo di Sulmona Federico De Siervo. Sul caso indagano gli agenti del commissariato di Sulmona che hanno gia’ ascoltato i due detenuti che vivevano in cella con la vittima e che al momento della sua morte si trovavano fuori per l’ora d’aria.
Il suicidio di un detenuto a Sulmona e’ “il 44esimo dall’inizio dell’anno nelle carceri italiane, il quarto all’interno della casa di reclusione” abruzzese. Ad aggiornare la drammatica contabilita’ e’ Angelo Urso, segretario nazionale della UIL Penitenziari, convinto che “questo dovrebbe indurre una qualche riflessione in chi amministra il sistema”. “La situazione del sovraffollamento, della carenza di risorse umane, di tagli nei bilanci, di scarsita’ di mezzi e strumenti di lavoro non fa piu’ notizia – aggiunge Urso – tuttavia la scomparsa di un essere umano dovrebbe in qualche modo smuovere le coscienze di tutti coloro che hanno qualche competenza in materia”.
“Il sistema – continua – ha superato i livelli di guardia da un pezzo e a testimoniarlo ci sono i 44 suicidi, le evasioni andate a buon fine e quelle tentate, le numerose aggressioni subite dal personale di polizia penitenziaria, l’impossibilita’ di garantire spazi essenziali per un essere umano, addirittura il posto letto. La speranza e’ che alla ripresa dei lavori parlamentari il governo voglia in qualche modo aggiungere all’agenda politica la questione carceraria in modo da riempire di contenuti il proclamato stato di emergenza delle carceri italiane da parte del presidente del Consiglio, fino ad oggi purtroppo rimasto soltanto un proclama”.
PETRILLI – Scrive Giulio Petrilli del PD: “Oggi un altro detenuto è morto nel carcere di Sulmona, Raffaele Panariello di 31 anni, suicidio o overdose sarà l’autopsia a dirlo. Speravamo dopo i dati di qualche giorno fa che parlavano di 275 detenuti a Sulmona che ci fosse stato un alleggerimento sul sovraffollamento, in realtà evidentemente non è così, la situazione è e resta drammatica.
Sulmona rimane quel carcere che quando entri nelle sezioni vedi che tutti gli orologi grandi nei corridoi sono fermi, un gelo ti assale, vorresti chiedere il perchè a chi ti accompagna ma non ne hai il coraggio, perché capisci da solo il significato.
E’ scritto dentro quegli orologi fermi e immobili da anni il senso del carcere di Sulmona.
Un senso che racconta di tre detenuti in celle da nove metri quadri, che parla di tanti malati psichici abbandonati così come i tanti tossicodipendenti, di una casa lavoro dove non c’è lavoro e una pena senza tempo,perché accusati di una vaga pericolosità sociale, senza la contestazione del reato.
Poi magari nelle visite, vedi i laboratori, i dipinti, vedi magari delle cose normali, ma quelle lancette ferme spiegano i tanti suicidi, le tanti morti di overdose e anche i detenuti uccisi appena usciti dal carcere di Sulmona, appena rientravano a casa, un anno fa successe anche questo.
Si perché il tempo si ferma dentro quel carcere, bisogna soffrire al massimo e se non si sopporta si muore: suicidio, overdose, qualche morte strana.
Oltre al record dei suicidi, ora magari avrà quello dei morti per overdose, adesso ci saranno nuovamente le proteste poi tutto tornerà come prima.
Tutti si discolpano dal ministero, dalla direzione. dai comandanti degli agenti e rimangono solo quei tanti, troppi morti che testimoniano che dentro quel carcere come in tanti altri il diritto è scomparso”.
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