Storia di uno… sviluppo interrotto
L’Aquila – (di Celso Cioni, direttore provinciale Confcommercio) – ABRUZZO, DA PRIMA REGIONE A FANALINO DI CODA – Una lunghissima marcia indietro che negli ultimi due decenni è riuscita a trasformare l’Abruzzo da regione modello di sviluppo economico (che negli anni novanta era stata la prima regione in Europa ad uscire dagli indici del sottosviluppo con i quali la UE decise di farla uscire dai benefici dell’obiettivo uno) a fanalino di coda delle regioni italiane relativamente a PIL prodotto, a partire dal 2005, ivi comprese le regioni del mezzogiorno.
E quindi il processo di scivolamento ormai strutturale, in direzione del profondo sud ha iniziato a manifestarsi già da almeno cinque anni e, finora, sia chi ha responsabilità istituzionali in primis, che la cosidetta classe dirigente abruzzese nel suo complesso, ha sottovalutato i segnali negativi emersi e che purtroppo sono stati confermati dall’indagine pubblicata dall’Ufficio Studi Confcommercio.
Se poi si andasse ad approfondire tali risultanze e a scomporle per le quattro province, emergerebbe ancora più evidentemente il disallineamento tra le zone costiere e quelle interne, nelle quali, i dati di PIL ed occupazione sono da brivido e tutto ciò, ancor prima degli effetti del sisma che, certamente, avrà ulteriormente aggravato il già drammatico quadro.
Da tutto ciò e non mi sembra poco, sarebbe ora e tempo di far suonare le sveglie e di uscire da queste lungo torpore per rimboccarci le maniche, nessuno escluso, e ritrovare insieme la via dello sviluppo interrotto. O no ?
(Nella foto Celso Cioni)
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