Che fine ha fatto l’Accademia Immagine?
L’Aquila – SISMA DEVASTANTE, MA SFACELO ANCHE PRIMA – Delle tante cose scomparse o sfumate nel nulla, di cui qualcuno spesso preferisce non parlare non sapendo cosa dire, e ci riferiamo alla politica naturalmente, una spicca sicuramente: l’Accadedmia dell’Immagine. L’ultima volta che se ne parlò erano stati i sindacati a richiamare i mass media: personale senza stipendio da mesi, famiglie nei guai, molta altezzosità nello sproloquiare di cultura e di alti lignaggi, ma soldi niente. Il problema richiese la presenza del fondatore dell’Accademia, Gabriele Lucci. Da allora il declino proseguì ineluttabile, e poi arrivò anche la distruzione fisica: l’edificio in cui l’Accademia lavorava, nei pressi di Collemaggio, in un’area di impressionante abbandono e desolazione ambientale, risultò devastato. A pagare le rate della sua acquisizione era la Regione: chi sa oggi come stanno le cose. Abbiamo tentato diverse volte di apprendere notizie dalla Regione, dallo scorso luglio. Mai tanto fortunati da trovare la persona giusta. Evidentemente, nessuno voleva fornire notizie. Lo stesso al Comune, eppure il sindaco era il presidente dell’Accademia. Direttrice era l’ex assessore alla cultura, Anna Maria Ximenez. Dimissionaria e residente altrove. Insomma, l’Accademia dell’Immagine non è più, i suoi studenti vivono nel limbo, il personale si è dissolto: i sindacati non ne parlano più. La cittèà della cultura ha dimenticato l’istituzione culturale più significativa che aveva, e Dio l’abbia in gloria… Il dio della pellicola e della Settima arte, che piange sulle rovine del suo glorioso cinema Massimo ormai appartenente ai ricordi della città , come il defunto Rex. Ma quello lo uccise la città , non il terremoto. La città “della cultura”.
L’Accademia dell’Immagine era una grande risorsa culturale, non certo economica: perdeva soldi da tutte le parti, non pagava gli stipendi, sopravviveva (a se stessa) in sempiterna anemia. Contrattisti mai pagati, lavoratori dipendenti in ansia ogni fine mese, bilanci magri come gli scheletri dei laboratori di anatomia. Politici come sempre muti ed elusivi come neutrini. Silenzi ed enigmatiche sfingi a tutela del nulla, perchè l’Accademia, per quel che se ne sa, e dopo il sisma “damnatio” definitiva, è svanita nel nulla e nessuno se ne preoccupa.
Ora, ci dice un appassionato di cinema “capisco perchè due o tre anni fa, quando offrii in dono all’Accademia una preziosa collezione di film tematici, neppure mi risposero… Anzi, sindaco e dirigenti apparvero quasi infastiditi e non fui mai più nemmeno contattato. Forse avrei dovuto portare le cassette con le mie mani e chiedere se per favore potevano farmi il piacere di accettarle… Insomma, raccomandarmi”. (Nella foto Col i corridoi dell’Accademia dell’Immagine)
Non c'è ancora nessun commento.