Per le macerie un sito a Barisciano


L’Aquila – UNA SCELTA POSSIBILE DA UN ANNO FA – Approvato il protocollo d’intesa tra il comune, il commissario delegato per la ricostruzione, la regione Abruzzo, la provincia e il comune di Barisciano: si è deciso che sorgerà un polo tecnologico per lo stoccaggio, il trattamento e lo smaltimento delle macerie dei crolli e dei lavori di ristrutturazione. Il sito si trova nel Comune di Barisciano, in localita’ Forfona. “Nel sito – garantisce una nota del comune – verra’ assicurato lo svolgimento di tutte le funzioni connesse al ricevimento e allo stoccaggio provvisorio delle macerie, al loro trattamento e alla caratterizzazione delle frazioni in uscita dall’impianto, in attesa del relativo riutilizzo o dello smaltimento in discarica. Si tratta pertanto di un provvedimento di grande importanza ai fini dell’accelerazione del processo di smaltimento delle macerie e degli inerti derivanti da crolli e demolizioni connessi al sisma, attualmente affidato solo al sito ex Teges”. L’osservatorio Ambientale, sulla base del protocollo d’intesa, seguira’ le fasi operative dei lavori di allestimento e gestione del sito, nonche’ delle operazioni di conferimento, con il compito di segnalare eventuali problematiche.
(Ndr) – Quella dello smaltimento delle macerie è una delle più deprimenti storie di questo amarissimo dopo-terremoto. Basti pensare che è durata più di un anno, tra polemiche feroci, reciproche accuse, inchieste (finite nel nulla, quindi avviate da gente in malafede), tentativi di affarismo, palesi e plateali prove di inefficienza. All’inizio di questo anno, la ministra Prestigiacomo fu convinta a venire a L’Aquila per annunciare che entro 60 giorni sarebbe stato risolto il problema dei depositi e trattamenti delle macerie. Povera Prestigiacomo, l’avevano presa in giro e lei in buona fede, credeva di essere giunta in una città normale… Invece era a L’Aquila, dove solo oggi, dopo altri sette-otto mesi, viene fuori l’annuncio della scelta di Barisciano. Ovvia, scontata, inevitabile. Scelta che si poteva compiere almeno da cinque mesi. Come scelte analoghe si potevano compiere per i siti offerti dal comune di Pizzoli, sdegnosamente rifiutati ma oggi, forse, urgentemente necessari. Dovranno chiedere scusa e tornare sui loro passi, gli amministratori aquilani, perchè Barisciano, fra l’altro, non basterà assolutamente. Fatto concreto riassuntivo (contano solo i fatti per i cittadini): dopo 17 mesi c’è solo la Teges, ormai quasi colma, e si annuncia Barisciano, come vantandosi, dove bisognerà eseguire dei lavori, che richiederanno tempo, specialmente nella cattiva stagione ormai imminente. Questo è quanto. Del resto, alcune macerie sono ancora a piazza d’Armi e in diversi angoli della periferia, come un mese dopo il 9 aprile 2009. C’è soltanto l’erbaccia cresciuta anche di metri, e rifiuti accumulati.

(Nelle foto: sopra, l’ingresso della ex cava Teges (ci hanno impedito di fortografare l’interno) – Sotto: mille macerie come questa, resti di vite perdute per sempre e riprova di incurie e indifferenza)


21 Agosto 2010

Categoria : Cronaca
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