Chiedere chiarezza è chiedere troppo?
L’Aquila – (di Gianfranco Giuliante) – Quando nacque l’MSI, ci fu una “dotta” discussione sul nome da scegliere: Partito o Movimento? Partitus si disse rappresenta la parte. Noi vogliamo rappresentare il tutto. E fu movimento. Movimento Sociale Italiano. Che l’MSI in quarant’anni di politica non fosse percepito come “partito” è difficile sostenerlo. Aveva un vertice (segretario nazionale, lo è stato anche Gianfranco Fini), un coordinamento nazionale, un gruppo alla Camera e uno al Senato, coordinatori regionali, provinciali, sezioni/circoli.
FLI è qualcosa di diverso? No! FLI è tutto ciò, ma ci si dice essere emanazione di una associazione: Generazione Italia. GI ha un coordinatore nazionale che si chiama Italo Bocchino, il coordinatore regionale è Castiglione, il provinciale su Pescara è D’Ottavio.
Disquisire sulle modalità di iscrizione all’associazione (on-line.. ‘mbè) è risibile come continuare a muoversi nella zona grigia dell’equivoco, sull’essere o non essere. Solo qualche giorno fa Castiglione ha dichiarato che la formazione di un diverso gruppo regionale è un problema non affrontato perché non ha ricevuto indicazioni in questo senso da Roma (sic!).
Chiedere chiarezza sulle scelte, pur legittime, che ognuno fa è chiedere troppo? Affermare che non si può essere contestualmente co-coordinatore del PDL e responsabile regionale di un’associazione/partito che si è staccato con uomini, strutture e feste (Mirabello) dal PDL, per la contraddizione che non consente di essere tutto e il suo contrario, è strumentale? Se come afferma Castiglione «gli abruzzesi necessitano di risposte in merito ai loro problemi», FLI potrà contribuire come componente di maggioranza a dare risposte e completare riforme. Come componente di maggioranza (avviene già con l’MPA), non come PDL.
Affermare poi, che il PDL e/o i suoi dirigenti, con le loro azioni o dichiarazioni «ingeriscono sulla serenità del quadro politico istituzionale» (doppio sic!), in un paese in cui, il ciclone Fini ha messo all’ordine del giorno possibili nuove elezioni, ha destabilizzato il governo e la maggioranza che lo ha eletto, equivale ad affermare che i destabilizzatori in Italia, come in Abruzzo, sono Berlusconi, Quagliariello, Matteoli, Gasparri, Alemanno, Giuliante e Sospiri, e non Fini, Bocchino, Granata, Rossi, Castiglione e D’Ottavio. Castiglione è confuso! D’Ottavio no, è solo un vero democristiano.
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