Invisibile luogo da ricostruire
L’Aquila – (di Carlo Di Stanislao) – Due giovani protagonisti: Luca e Lucilla (Alan Cappelli Goetz e Barbara Ronchi), che studiano medicina nell’Università dell’Aquila, il primo con la speranza in realtà di sfondare nella musica rock, lei con la passione di aiutare il prossimo. Entrambi scelgono di non abbandonare la loro città e continuare la loro professione di studenti all’interno di una emergenza nella quale si sentono di essere parte attiva. Il Moviplex dedica una serata a chi apprezza il cinema indipendente capace di raccontare con leggerezza storie vere, spesso estremamente drammatiche, come la vicenda successa a L’Aquila. Una serata, il 27 agosto, con inizio alle 21, per vedere il film “La città invisibile”, diretto con uno sguardo giovanile, che riesce a tracciare l’incertezza di una città che non c’è più e a gettare, con la sua storia, un seme di speranza. Il primo tentativo di rappresentare, in forma di commedia, la vita nella tendopoli e il dopo terremoto a L’Aquila, raccontato da Giuseppe Tondoi, aquilano come me d’adozione e come me di radicamento convinto e fiero. Un film realizzato con stile semplice e partecipe, senza orpelli, con una autenticità diretta e commovente. Prodotto dalla Iris film, che ha anche sostenuto “Draquila”, “Colpa nostra” di Giuseppe Caporale e “Sangue e cemento”, il film è l’occasione non per riaprire feriti che ancora gemono sangue, ma per riflettere su una tragedia mal digerita, mal affrontata e comunque da superare. Da una parte la città vera ma deserta, che non viene mai penetrata, dall’altra una città popolata ma senza mura, tutta ancora da inventare. Tondoi riesce a raccontare le molte realtà che ci hanno attraversato ed ancora ci agitano: il volontariato, il razzismo, l’aggregazione giovanile, il lavoro del parroco, la necessità di piegare la legge per iniziare a fare ciò che va fatto per vivere. Il tutto con garbo ed indubbia capacità e con attori molto bravi, fra cui spicca un superlativo Riccardo Garrone. Nel cast anche Roberta Scardola, la Carlotta de I Cesaroni, Leon Cino, ballerino di Amici, Nicola Nocella de ll figlio più piccolo di Pupi Avati, Gabriele Cirilli, comico di Zelig. Il giovane regista Tandoi (classe 1982) è pugliese di nascita, ma, come detto, aquilano d’ adozione. “L’Aquila è la città dove studio, dove abito e dove voglio continuare a vivere” dice. “Il cinema racconta storie e credo possa essere importante, provare a raccontare – anche con leggerezza – la vita all’Aquila di questi giorni”. Una occasione da non perdere per tanti ottimi motivi quella del 27 agosto al Movieplex e, pertanto ci vedremo in sala.
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