L’assemblea cittadina minaccia le vie giudiziarie e un autunno caldo
L’Aquila – Come abbiamo anticipato ieri, l’assemblea cittadina del Presidio permanente di Piazza Duomo – dice una sua nota – “contesta la spartizione di 35 milioni di euro distribuiti a pioggia, dall’assessore Pezzopane, senza un piano condiviso con la popolazione per le politiche sociali. Si prevedono, infatti, solo finanziamenti di nuove strutture ai soliti noti.
I cittadini vorrebbero sentir parlare di ripristino dell’esistente e di minor consumo possibile di territorio, oltre che di maggior attenzione alle loro necessità. Al contrario, è parso che tale attenzione venga profusa solo sugli appalti”.
Sembra che il terremoto – continua la nota – “non abbia minimamente scosso le coscienze dei nostri amministratori che continuano a decidere nelle stanze chiuse. Ignorando i principi di trasparenza, partecipazione, consultazione e ascolto. Valori che emergono dall’assemblea cittadina di Piazza Duomo da ormai sei mesi, e che, solo a parole, sindaco ed assessore hanno fatto proprie, ma che, nei fatti, non sono in grado di praticare, vittime delle medesime dinamiche che da sempre impediscono un agire libero nell’interesse della città”.
“Servono opere e azioni concrete di prevenzione sismica. Serve creare aree attrezzate per l’emergenza, visto che permaniamo in zona altamente sismica. Servono spazi fisici per laboratori di partecipazione. Servono interventi per la formazione ed il rilancio culturale. Servono strutture mobili ed iniziative a tutela della salute in una città in cui il consumo di psicofarmaci aumenta ogni giorno. Serve ridurre il disagio psico-fisico, e non costruire cattedrali nel deserto. In spazi che non saranno mai utilizzati dai pochi Aquilani che resisteranno a questi giochi criminali ed affatto focalizzati sulle necessità specifiche del territorio. Serve l’approvazione rapida del Regolamento per la Partecipazione. Serve una “casa dei cittadini”: un posto dove socializzare, incontrarsi,condividere informazioni per aumentare la consapevolezza democratica sulle scelte importanti che saranno necessarie”.
E’ quanto chiede, da tempo e a gran voce, l’assemblea cittadina, che aggiunge: “Un luogo attrezzato per assemblee e workshop. Con connessione internet. Un luogo stabile nel quale i cittadini che gravitano nel centro storico possano riunirsi con agio e sicurezza. Trasparenza, ascolto e partecipazione: questa le parole chiave che la cittadinanza pretende oggi dai suoi amministratori, non decisioni nelle segrete stanze, che hanno determinato il declino dell’Aquila. Se ci sarà chiarezza, ci sarà una popolazione disposta a capire le difficoltà, e a continuare a farsi carico dei problemi della città, nonostante l’evidente crisi dei poteri locali e le tragicomiche da “Ultimi giorni di Pompei” Senza di essa sarà difficile che lo scontento, troppo a lungo mortificato, non tenti il coinvolgimento dell’autorità giudiziaria, che paralizzerebbe del tutto l’attività amministrativa, o , più verosimilmente, esploda in rivolta”.
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