Divertissement estivo
(di CDS) – Me l’ero perso ed uno dei miei tre cognati (quello che è meno intellettuale, almeno in apparenza, non occupandosi né di musica, né di teatro come gli atri due), me lo ha prestato. “Kill”, titolo emblematico per uno strano fanta-thriller, scritto da un divertito Roberto Vacca in salsa di vetriolo, pubblicato da Marsilio ben cinque anni fa. La scena si apre a Roma: un’esplosione assordante. Una grossa auto nera ha tamponato un camioncino e subito è esplosa una granata. Da tre auto saltano giù quattro uomini armati, ma crollano a terra falciati da raffiche di mitra. Sono in due a sparare: uno col Kalashnikov e uno con la pistola automatica. Hanno il volto coperto da passamontagna grigi. Ma un passante interviene. E’ Giacomo Elliot, promotore finanziario, blocca così un’azione terroristica e salva la vita al Presidente del Consiglio nonché uomo più ricco d’Italia, Silvio Berlusconi. Come accettarne però adesso l’imbarazzante gratitudine? Come difendersi dall’inevitabile vendetta che i terroristi cercano? Pentirsi — allora — di quell’intervento? Tutti i personaggi del romanzo sono inventati, benché spesso si riferiscano a fatti realmente accaduti, o evochino persone realmente esistenti — come Paul Krugman, Beppe Grillo, Paolo Sylos-Labini e altri ancora. Così, leggendolo, ho provato a stemperare, fra risate a denti stretti, la rabbia che mi provoca il Palazzo con i suoi giochetti, con una stagione politica che si chiude con la speranza, pensate, di Futuro e Libertà, mentre da Montecarlo non giungano notizie confortanti sull’onestà del presidente della Camera. Berlusconi (che nella vita reale supera gli attentati da solo e senza neanche cicatrici), ha ordinato ai suoi di rompere le righe ma restare a portata di mano, in vista di un autunno che si preannuncia rovente e che sarà inevitabilmente l’ennesima stagione del caos, che porterà alle elezioni, le quali, però, non porteranno a nulla. La sinistra di Bersani e Franceschini dorme sonni tranquilli e non intende affatto essere disturbata. Il letargo è sempre preferibile all’opposizione, nel vuoto pneumatico di idee vecchie e perdenti. Casini gigioneggia dalla torre d’avorio del suo personale terzopolismo caltagironiano e aspetta a braccia aperte Fini, per mettere a punto la nuova stagione delle convergenze parallele. Su Libero Gianpaolo Pansa, conunista non pentito ma revisionista, scrive: “Il Parlamento si è dato un mese intero di ferie. Ecco un regalo che quasi nessuno riceve più. Ma sì, state a casa, o andate al mare, a mostrar le chiappe chiare. Farete meno danni, cari padri della patria”. Ed io con il libro di Vacca da un lato ed il quotidiano dalla’altro, stento a capire quale è il romanzo e quale la cronaca della realtà.
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