“Regione, vacanze non meritate”
Roseto – Scrive Pio Rapagnà del Mia Casa d’Abruzzo: “Il Consiglio regionale, nell’ultima seduta utile prima della “vacanze stive” non ha affrontato il problema dell’avvio della ricostruzione “leggera e pesante” della Edilizia Residenziale Pubblica, ma nemmeno quello di grande urgenza della sua “messa in sicurezza antisismica”, lasciando inascoltato l’ennesomo appello del Mia Casa.
Il Consiglio regionale non doveva andare in vacanza senza avere prima approvato una “Legge ad hoc” per avviare e realizzare effettivamente la “riparazione e ricostruzione” della Edilizia Residenziale Pubblica danneggiata e distrutta dal terremoto di 16 mesi fa, consentendo così ai “soggetti attuatori” la utilizzazione delle risorse finanziarie messe a disposizione con la Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3803 del 15 agosto 2009, pari a 150 milioni di euro, suddivisi tra ATER, Provveditorato alle Opere Pubbliche e Comune dell’Aquila, e tale Ordinanza è stata emessa esattamente un anno fa!
Per questo il Mia Casa ha chiesto l’intervento del Difensore Civico Regionale a tutela dei Cittadini e dei loro beni materiali e immateriali, ma allo stato degli atti, nessuna iniziativa in merito è stata assunta dal Difensore Civico, nel mentre si attende una “verifica” da parte della Magistratura ordinaria e della Corte dei Conti per eventuali omissioni e danni all’erario causati dall’abbandono al degrado di alloggi pubblici e beni mobili di privati.
Il 15 agosto dell’anno scorso è stata firmata una Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri con la quale si stabiliva che “per consentire, in termini di somma urgenza, la realizzazione dei necessari interventi di ricostruzione o di riparazione degli immobili di proprietà dell’Azienda Territoriale Edilizia Residenziale pubblica Regionale (ATER)”, il Presidente della Regione Abruzzo Gianni Chiodi, in qualità di Commissario delegato, poteva avvalersi, in qualità di soggetto attuatore, della medesima Azienda Regionale.
Ma già l’art. 4 del Decreto-Legge 28 aprile 2009, n. 39, trattando della ricostruzione e della funzionalità degli edifici e dei servizi pubblici, demandava alle ordinanze di protezione civile il compito di individuare “le modalità di predisposizione e di attuazione di un PIANO DI INTERVENTI URGENTI PER IL RIPRISTINO DEGLI IMMOBILI PUBBLICI danneggiati dagli eventi sismici, attuazione che doveva essere effettuata dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, d’intesa con le amministrazioni interessate e con la regione Abruzzo, sentiti i sindaci dei comuni interessati”.
Perchè tutto ciò non è avvenuto, ma anzi, da parte di “qualcuno”, si è proceduto a “modificare e integrare” le stesse Ordinanze precedentemente emesse affinchè quanto in esse stabilito nei fatti non si verificasse? Di ciò, e delle gravi responsabilità assuntisi, dovranno parlare e dire gli interessati, sia nei rispettivi Consigli regionali, provinciali e comunali e sia, per rispetto allo spirito ed agli effetti della Perdonanza, nel corso delle funzioni civili e religiose in essa previste e alle quali intendessero partecipare, insieme agli altri normali cittadini e rappresentanze isituzionali.
Invitiamo il Consiglio regionale a “rientrare dalle vacanze” e convocarsi in seduta straordinaria prima dello svolgimento delle
celebrazioni della “Perdonanza Celestiniana” per approvare la “Legge di indirizzo” per la “riparazione e ricostruzione” delle Case di quei Cittadini aquilani che, con il terremoto, hanno perso tutto e che, per questo, sono ancora sfollati e lontani dall’Aquila: altrimenti che significato avrebbe la stessa Perdonanza?
Aspetteremo fiduciosi e pazienti i Consiglieri regionali a L’Aquila, davanti al Palazzo dell’Emiciclo, a cento passi dalla Basilica di Santa Maria di Collemaggio e dalla “Porta Santa”.
Pio Rapagnà – ex Parlamentare
L’Aquila, 16.8.2010
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