Tesoro sotto le macerie, rivendicazione
L’Aquila – La figlia della donna morta durante il terremoto, alla quale erano intestati i buoni postali rinvenuti il 9 agosto scorso dagli operai della ditta “I Platani” del gruppo Plamerini si e’ presentata questa mattina alla caserma dei carabinieri per tornare in possesso dei titoli recuperati, e di due degli orologi che ha riconosciuto appartenere alla defunta madre. La donna attualmente vive a Roma. Il valore del ritrovamento e’ vicino ai 150 mila euro. Il tesoro, come tutti lo chiamano, è stato trovato dagli incaricati della ditta della Palmerini che lavorano al recupero di un edificio in Via e Arco del Capro, una stretta traversa di via Roma, in zona rossa. Il materiale recuperato era in una custodia di plastica: nessuno aveva ancora potuto entrate nell’edificio, pericolante come l’intero quartiere, neppure con l’assistenza dei vigili del fuoco, o almeno così viene sostenuto.
(Nella foto del luglio 2009, il presidente USA Obama di fronte alle macerie aquilane)
CHIODI – “Un esempio di grande onestà che dimostra l’alto grado di civiltà e il rispetto per quanto accaduto all’Aquila da parte delle imprese che lavorano per la ricostruzione”. È il commento del commissario per la Ricostruzione, Gianni Chiodi, sulla restituzione del ‘tesoro’ da 150 mila euro ritrovato dagli operai della ditta “I Platani”, del gruppo Palmerini dell’Aquila. “Esprimo il mio personale ringraziamento al capo cantiere, Massimo Colaiuda – aggiunge Chiodi – che ha restituito ai carabinieri quanto rinvenuto nel corso dei lavori di puntellamento di un fabbricato su via ed Arco del Capro.” “E’ un segnale importante – conclude il Commissario delegato per la ricostruzione- che testimonia la grande maturità delle persone che stanno lavorando alla ricostruzione del capoluogo abruzzese e a cui bisogna ispirarsi”.
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