Comuni, Province, politica e d’altro
L’Aquila – Ecco le notizie di oggi che Province, Comuni e altri ci chiedono di diffondere, nell’interesse dei cittadini. Riportiamo tutte quelle che ci sono state comunicate.
DON BENEDETTO
Camillo Langone ci segnala dal Foglio: “Mi son detto spesso a voce bassa tra me e me, e qualche volta l’ho detto anche a voce alta: ‘Tu non sei napoletano, sei abruzzese!’, e in questo ricordo ho trovato un po’ d’orgoglio e molta forza” disse Benedetto Croce a Pescasseroli, nel 1910. Fra le macerie di Sarajevo un violoncellista suonava Albinoni, fra le macerie dell’Aquila qualcuno declami Croce.
CARDINALE RE
Domani 17 maggio, il cardinale Giovanni Battista Re, prefetto della congregazione per i Vescovi e residente della Pontificia commissione per l’America Latina, visiterà la tendopoli di Pìzzoli insieme con mons. Giuseppe Molinari. Don Claudio Tracanna, parroco di Pìzzoli e portavoce dell’arcivescovo aggiunge che “il cardinale aveva da tempo manifestato la volontà di venire a L’Aquila per visitare una tendopoli ed esprimere così solidarietà e vicinanza alle popolazioni colpite dal sisma”. Alle 11 in una tenda cappella allestita all’esterno del campo verrà celebrata la messa in cui il cardinale Re impartirà il sacramento della Cresima a 15 ragazzi. La tendopoli di Pizzoli con oltre mille abitanti è una delle più grandi della periferia de L’Aquila.
PER RIALLACCIO GAS
Sono 80 le squadre di manutentori (per un totale di 160 tecnici) – dice il Comune – che operano nel territorio comunale dell’Aquila per la verifica degli impianti termici, necessaria ai fini del riallaccio del gas nelle case agibili. Dal 6 maggio hanno effettuato 700 prove di tenuta, con un ritmo medio negli ultimi giorni di 130 interventi.
I dati sono stati resi noti dall’assessore all’Ambiente del Comuine dell’Aquila, Alfredo Moroni, che ha promosso una convenzione con le associazioni di categoria dei manutentori degli impianti termici – approvata dalla giunta comunale e condivisa dalla protezione civile – allo scopo di accelerare i tempi per le procedure necessarie per il definitivo riallaccio del metano nei fabbricati giudicati agibili.
Moroni ha sottolineato come “l’esigenza di questo incremento della media di interventi non deriva da un obbligo di rientro nelle case agibili che, come ha più volte ricordato il sindaco Massimo Cialente, non c’è. La comunicazione di agibilità A mette solo in condizioni i proprietari di poter rientrare liberamente nelle proprie abitazioni. Ma – ha aggiunto Moroni – il nostro obiettivo è quello di facilitare il più possibile il recupero delle abitudini familiari e personali e quindi di poter nuovamente usufruire della città, laddove, naturalmente, ciò è possibile. Ciò consentirà anche la riduzione dei disagi nei campi e nelle città dove molti aquilani sono al momento ospitati”.
ATTIVITA’ PRODUTTIVE, RIAPRIRE
Insediamento in locali dichiarati agibili, anche in deroga alla destinazione urbanistica, oppure su terreni, anche agricoli, a determinate condizioni. Questi alcuni dei criteri, spiega il Comune, e degli indirizzi elaborati dall’assessorato comunale alle Attività produttive, per consentire a commercianti, artigiani e aziende in genere di riaprire le attività sospese in seguito al terremoto del 6 aprile. Il provvedimento sarà posto all’attenzione della giunta nei prossimi giorni e, in seguito all’adozione, sarà trasmesso al Consiglio comunale per l’approvazione definitiva. Le norme riguardano i commercianti già autorizzati che esercitavano la loro attività in strutture di superficie inferiore ai 600 metri quadrati, gli artigiani, gli edicolanti, i gestori dei pubblici esercizi, le sale giochi, le tipografie, le rimesse per il noleggio e così via. A queste attività sono state assimilate le associazioni senza scopo di lucro e gli studi professionali. In ogni caso, il provvedimento riguarderà esclusivamente quelle attività che venivano esercitate in locali inagibili o lungo strade ora interdette al traffico veicolare e pedonale, a causa del sisma.
LA PROVINCIA SI RIORGANIZZA
Oggi in conferenza stampa la Presidente della Provincia Stefania Pezzopane ed il direttore Giovanni Di Pangrazio hanno illustrato alla stampa il nuovo assetto degli uffici, delle sedi della Provincia e dei Centri Per l’Impiego sul territorio e presentato un ufficio mobile, allestito su un furgone attrezzato di collegamenti e postazioni di lavoro. Nella riorganizzazione per l’emergenza terremoto si è tenuto conto, naturalmente della nuova dislocazione della popolazione della provincia per assecondare una più agevole fruizione dei servizi. Per questo sono stati assicurati dei presidi sia nelle tendopoli che sulla costa. A San Sisto, nei paraggi degli Impianti Sportivi del Verdeacqua, sarà attrezzata una cittadella di uffici, disposti in container. Per favorire i dipendenti pendolari, il presidio sarà munito di tende attrezzate per brevi permanenze. La Presidenza della Provincia sarà allocata in alcune stanze della Scuola della Finanza a Coppito. In ogni campo sarà garantita la presenza di due dipendenti della Provincia e di un agente della Polizia Provinciale che in queste settimane si sta prodigando per ogni attività di assistenza e soccorso ai campi. “Ora siamo una Provincia mobile” – ha commentato la Presidente – “per garantire sempre e comunque la vicinanza ed i servizi al cittadino. Stiamo cercando di adeguarci alla situazione di emergenza. Presto avremo anche delle sedi di appoggio sulla costa in alcune stanze messe gentilmente a disposizione dai sindaci”. Il direttore Di Pangrazio ha spiegato: “Non abbiamo un modello perché non esiste. Siamo noi i precursori di una situazione, mai verificatasi prima, in cui un terremoto colpisce un capoluogo di regione, le sue sedi pubbliche ed i suoi uffici. Per questo il caso è all’attenzione della Fondazione Promo PA, che riunisce i migliori cervelli nazionali sulla materia della pubblica amministrazione. Già nella scorsa riunione a Roma – ha riferito Di Pangrazio – “in occasione del Forum PA, alla presenza di Gaetano Scognamilio, Presidente della Fondazione Promo, è stato stabilito di creare un libro bianco sull’esperienza aquilana per arrivare a definire un modello di gestione degli enti locali in caso di emergenza. Il disastro che ci ha colpito” – ha continuato il direttore – “ ha posto tutt’altre esigenze rispetto all’organigramma preesistente, in termini di organizzazione funzionale dei servizi, di front-office, di comunicazione, di rapporti con la Protezione Civile e col Governo per seguire la ricostruzione, e il resto”.
AGIBILITA’ DI TIPO B
Sul sito internet del Comune dell’Aquila, www.comune.laquila.it, è stato pubblicato oggi un ulteriore elenco degli esiti controllati dei fabbricati individuati dall’indirizzo (via e numero civico) e del numero identificativo del fabbricato stesso. Per la seconda volta, la lista riguarda i giudizi di agibilità di tipo “B”, vale a dire agibile con provvedimenti. Le unità riportate sono 176. Per questo tipo di agibilità, è consentito l’accesso nei fabbricati riportati dell’elenco in questione allo scopo di eseguire i necessari lavori di riparazione, in base alle prescrizioni riportate nella lista stessa.
Il dirigente del settore Territorio, Vittorio Fabrizi, ha ricordato, in proposito, che i cittadini che intendessero eseguire dette opere prima dell’emanazione dell’ordinanza della Protezione civile – che disciplinerà la riparazione e la ricostruzione degli immobili danneggiati dal sisma -, dovranno depositare presso gli uffici del settore Territorio, in Via Moscardelli, la dichiarazione di inizio lavori a firma del proprietario (o amministratore del condominio) e di un professionista abilitato, che ne assumerà la direzione dei lavori. La dichiarazione, resa dunque al Comune di competenza, andrà inviata contestualmente al Genio civile della Provincia, insieme con i particolari degli eventuali elementi strutturali oggetto dei lavori. Nella stessa deve essere indicato anche il nominativo ed i riferimenti del responsabile della sicurezza (in corso d’opera), secondo quanto previsto dal decreto legislativo 81 del 2008.
A lavori ultimati, ha specificato Fabrizi, il proprietario (o amministratore del condominio) dovrà depositare al Comune una dichiarazione asseverata, resa dal professionista abilitato, con la quale si attesti:
•la non modificazione delle caratteristiche edilizie, formali ed estetiche dell’edificio riparato; la corretta realizzazione dei lavori e la loro rispondenza alle norme sismiche ed edilizie; la rispondenza o l’equivalenza alle indicazioni di cui alla SCHEDA di 1° livello;
l’agibilità sismica dell’edificio riparato.
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