L’opinione: terremoto, qui “ridono” tutti…


(di Giampaolo Ceci) – Alla evidente inefficienza organizzativa ora si aggiunge un altro preoccupante fattore sta che potrebbe caratterizzare il sisma abruzzese, si tratta della dilagante pericoli di intrallazzi e corruttele.
I segnali sono evidenti. Alle imprese vengono affidati dagli amministratori di condominio appalti senza gara a prezzario pieno, che generano ingiustificati utili.
Molti tecnici non si fanno scrupoli di firmare dichiarazioni false.
Si redigono progetti con lavorazioni inutili che non comportano la riduzione del rischio in caso di futuri terremoti ma che fanno lievitare le parcelle.
Si pretendono indiscriminatamente relazioni geologiche e prove non distruttive tecnicamente non necessarie.
Si rimborsano traslochi senza controlli sui reali impegni della impresa che li ha eseguiti.
Vengono assegnati con criteri non trasparenti alloggi dei villaggi CASE a persone che dichiarano il falso pur di ottenerne uno o magari due.
Nell’ambito pubblico le cose sono anche peggio: si registrano casi di presunte collusioni e malaffare anche ai massimi livelli istituzionali (Ricordo quanto accaduto per l’appalto dei siti della discarica delle macerie e i recenti rinvii a giudizio di assessori regionali).
Sono state coinvolte nei controlli delle domande di contributi, società pubbliche di consulenza con incarichi milionari senza alcuna selezione o criterio oggettivo che giustificasse la scelta.
Lavori di puntellamento per importi significativi sono stati affidati con criteri discrezionali non contemplati dalle attuali leggi ad imprese prive di esperienze specifiche.
Subappalti con forti dubbi di essere stati “pilotati” per la costruzione dei villaggi C.A.S.E.
La causa di questo sviluppo esponenziale di possibili fonti di illegalità è dovuto certamente alla mancanza di controlli efficaci che spesso si limitano solo ad aspetti formali.
Le inchieste in corso sembrano solo la punta di un iceberg.
Non dovremmo sorprenderci quindi di cosa potrebbe accadere quando inizierà la ricostruzione pesante.
Le truffe di farsi restituire sottobanco dalle imprese o dai professionisti una parte dei loro proventi e di contabilizzare lavori non eseguiti sono le più probabili. Come anche è prevedibile il sorgere di numerosi contenziosi per lavori pagati, ma non realizzati a perfetta regola d’arte i cui difetti emergono dopo la fine dei lavori.
So bene che il pieno rispetto della legalità è impossibile, anzi sconsigliabile in caso di emergenza.
Capisco anche che nella mentalità corrente non cogliere l’occasione sarebbe inteso come un’azione da sprovveduti perché si presenta una sola volta nella vita, capisco anche che in questi frangenti storici i valori di riferimento non bastano a contenere il fenomeno.
E’necessario instaurare subito un efficiente sistema di regole e di controlli che limiti questi fenomeni prevedibili per non marcare la ricostruzione come una smisurata fucina di illegalità e gli abruzzesi come un ingrato popolo di furbetti.


10 Agosto 2010

Categoria : Dai Lettori
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