Sindaci: sfollati in case, turisti in alberghi


Roseto – Inevitabile, e anche presumibile: i sindaci dei centri costieri scendono in campo, per ora con garbo, per spingere verso una soluzione che non scontenti nessuno. Secondo loro, sarebbe questa: i circa 15-20.000 sfollati dell’Aquilano che ora occupano gli alberghi, i residences e le pensioni siano collocati in appartamenti privati, e negli alberghi si lasci posto ai turisti che fin da novembre – almeno alcuni – avevano prenotato per le vacanze sul bel mare abruzzese, ornato da una dozzina di bandiere blu fresche di conferma. Secondo qualcuno, le prenotazioni, almeno fino al 6 aprile, andavano alla grande: +6% rispetto alla primavera del 2008. Dopo il 6 aprile, crollo: la gente non vuole più far vacanza nell’Abruzzo terremotato. Fa poca differenza che il terremoto colpisca nell’interno, e non sulla costa. Basta la parola Abruzzo a incutere timori.
Oggi a Roseto, presente il sindaco Franco Di Bonaventura, di questo si è parlato con altri sindaci della costa e albergatori. Per Di Bonaventura, intervistato dalla tv, occorre dirottare gli sfollati negli appartamenti privati, firmare una convenzione che garantisca affitti controllati, e scrivere anche delle graduatorie che riservino diritti di preferenza per famiglie con invalidi, malati, bambini, anziani inabili. I sindaci potrebbero essere i mandatari di tale incarico. Prima occorre, tuttavia, un censimento degli aquilani dimoranti sulla costa, così come occorre verificare se vi sono “scrocconi” che alloggiano a carico dello Stato in alberghi, pur possedendo case estive nei centri marittimi.
Lo avevamo scritto dieci giorni fa: lotta agli scrocconi, e chi sa, parli, indichi, dimostri. Un argomento molto letto su questo sito, da alcuni apprezzato, ma poi tutto è finito come spesso accade: nel silenzio e nel dimenticatoio.


16 Maggio 2009

Categoria : Cronaca
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