Zona franca, ora parte la baruffa: De Matteis e Chiodi la vedono diversamente
L’Aquila – Arriva la zona franca (in soldoni, 45 milioni di euro, ma bisogna ancora aspettare il sì dell’Unione europea, quello del Senato italiano non basta), e cominciano i contrasti. Non tra maggioranza e minoranza, ma dentro la maggioranza, anzi dentro la Regione, per ora tra Chiodi e De Matteis. Ma il fuoco cova sotto la cenere. Questa mattina il vice presidente vicario del consiglio, l’aquilano Giorgio De Matteis, ha detto forte e chiaro: la zona franca (praticamente, abolizione delle tasse e altri benefici) deve riguardare solo il territorio del Comune dell’Aquila, e non il resto della zona terremotata. I fondi, se arriveranno, non possono essere dispersi e frazionati in cento rivoli: ovviamente, con De Matteis, Confindustria e costruttori. L’Aquila, tuona il vice presidente, ha subito terribili ferite: pensiamo al centro storico distrutto, dove almeno 1000 attività economiche sono state polverizzate insieme con i muri e i tetti. La presa di posizione di De Matteis (che dovrebbe essere portata alla Camera nei prossimi giorni) non ha trovato d’accordo il presidente della Regione, Gianni Chiodi, secondo il quale la zona franca “non può essere applicata solo al territorio aquilano”.
IL PD DICE LA SUA
Lunedì 18 alle ore 12, nella tenda del PD a L’Aquila in Viale Corrado IV, il partito dirà la sua sull’intero decreto terremoto, e quindi, si presume, anche sulla presa di posizione riguardante la zona franca. Ci saranno il segretario Michele Fina, i parlamentari Giovanni Lolli, Luigi Lusi, Franco Marini, i consiglieri regionali Giovanni D’Amico e Giuseppe Di Pancrazio, la Presidente della Provincia Stefania Pezzopane, Giovanni Anastasio e Antonio Carrara.
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