Giocano col Gran Sasso, bimbi incoscienti
L’Aquila – STAGIONE A RISCHIO, POLITICI SENZA REAZIONI – Stanno giocando con il Gran Sasso come bimbi incoscienti che abbiano rinvenuto un ordigno bellico sepolto da 50 anni, ma ancora esplosivo. Gli aquilani stanno seguendo a bocca aperta i servizi della collega Antonella Calcagni sul Messaggero, e leggendo senza credere ai loro occhi ciò che si va dichiarando in giro. In ballo, badate bene, c’è la stagione turistica invernale aquilana, mica la fiera delle noccioline. La Calcagni ha scoperto, intervistando e leggendo carte, che il Comune e il Centro turistico, pur disponendo di oltre 3 milioni erogati dalla Regione da tempo, non hanno portato a termine degli adempimenti burocratici (tra cui la revisione della funivia, quindi non un’emergenza imprevedibile) che dovevano consentire l’inizio dei lavori e la loro conclusione prima di dicembre. Ergo, stagione a richio e ormai quasi sicuramente niente apertura degli impianti l’8 dicembre, come è consuetudine, a patto che ci sia la neve.
In un’altra città e tra altre persone, sarebbe scoppiato un putiferio politico da dimissioni in massa. Qui, invece, la politica è come defunta: priva di reazioni. Muto il PdL (che pure avrebbe il destro per attaccare, ma pare evaporato del tutto), muta la sinistra, muta la destra, bocchwe cucite tra i sindacati, le associazioni di categoria: tutti al completo. Forse non leggono i giornali e, se li leggono, stentano a capirli. Gente, sveglia: a rischio è il Gran Sasso, mica Monte Manicola…
Oggi dal Centro turistico del Gran Sasso sostengono che non tutto è perduto e che, se si fanno certe cose (subito, entro agosto, figuriamoci…), si potrà aprire, magari a gennaio 2011, tanto che fa… Sul Gran Sasso si scia fino a maggio. Parole al vento o pensieri in libertà ? Si sono scordati che al Gran Sasso si alzano due soldi nel periodo natalizio. Si sono scordati albergatori, ristoratori, baristi, commercianti… Incredibile, dicevamo: sembrano bimbi incoscienti che si palleggiano una bomba.
E il Comune? Tace, e chi conosce bene palazzo Margherita (si fa per dire, il palazzo è in briciole tenuto in piedi dall’acciaio delle impalcature a gabbia continua) sa che è sua abitudine tenere la bocca chiusa, ma non discrezione o per educazione. Per nascondere chi sa cosa.
Infatti, è indubbio che pur disponendo dei soldi, il Comune abbia omesso i propri adempimenti e la propria documentazione. Ritardi, incredibili ritardi, ma è così. Il Comune dovrebbe prima di tutto chiedere scusa agli aquilani, e poi individuare e perseguire chiunque sia responsabile del ritardo o dall’omissione del proprio dovere lavorativo. E magari anche avviare un’azione risarcitoria. A noi sembra, ma non solo a noi, che si debba dare un taglio a inerzie, incapacità , frantori, insabbiatori, dormienti, incapaci e quanti altri provocano danni. Il danno al Gran Sasso è irreparabile. L’Aquila, stavolta, non lo tollererà . (Nelle foto Campo Imperatore, dicembre 2009; sotto l’albergo comunale a 2.200 metri)
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