Alba spiaggia d’argento? No, d’oro…
Alba Adriatica – Il cronista se ne va in giro per la costa teramana, per capire come sta andando la stagione balneare, prima che gli uffici turistici diffondano le loro veline e i loro dati. La verità si tocca con mano, è più autentica. Si chiacchiera con il barista, l’albergatore, il ristoratore, il pizzettaro, il benzinaiol, il giornalaio, l’impiegato delle poste, il commerciante del centro. Il responso non è entusiasmante: la stagione non va bene, la differenza con l’anno scorso (quandonegli alberghi c’erano migliaia di sfollati aquilani ospiti della Protezione civile) è netta e si sente. Luglio è andato benino, agosto tra un temporale e una botta di freddo finora non è consolante. Le prenotazioni? Meno di sempre, calo forse del 10-15%. Locali semivuoti, ristoranti che aspettano i clienti: solo i giovani fanno festa, specie a fine settimana. Nei saloni ristorante degli alberghi sulla riviera, alle 19,30, 20, la gente scende a mangiare ma poi non esce per spendere qualche altro euro. E soprattutto, le permanenze sono corte. Un commerciante che tiene aperto la domenica fino alle 13 dice asciutto: “Se non aprissimo, sarebbe la stessa cosa…”. persino l’Iper di Colonnella stringe la cinghia: a luglio ha tenuto i climatizzatori a basso regime e si crepava di caldo.
Ma la spiaggia di Alba è davvero d’argento? No, a molti sembra d’oro. Due aperitivi in un bar, in piedi al banco, 5 euro e dello scontrino neppure a parlarne. In un bar del lungomare, due caffè serviti senza manco la guantiera e mezza bottiglietta di acqua minerale, sono 3 euro e 60. Tradotti in lire, 5.000 un aperitivo (senza biscottini e patatine), almeno 3.000 lire una tazzina di caffè pessimo, che somiglia a spremuta di posa.
Non è così che si attirano i turisti. Se qualcuno ha deciso di spremere tutti i soldi possibili dai pochi che ci sono, ha sbagliato i conti. Forse qualcuno dovrebbe spiegarlo agli esercenti che adottano la politica dello spennamento del pollo, tanto chi se ne frega. Chi sa il sindaco ha mai pensato di parlare con le categorie e fare qualche tentativo di politica turistica. Fare una bella pista ciclabile lungo il Vibrata è un’ottima cosa, ma spillare 2,5 euro per un aperitivo significa solo che quell’aperitivo, caro barista, sarà anche l’ultimo. (Nella foto Col il lungomare di Alba)
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