Maxioperazione antitruffa, coinvolti abruzzesi


Pescara – Come è stato sommariamente riferito questa mattina, sorpresa a Pescara per l’arresto (ai domiciliari) dell’imprenditore Oliveri, noto in Abruzzo, in una gigantesca operazione antitruffa ai danni dello Stato e dell’Unione europea. Gli arrestati sono cinque, tutti ai domiciliari. Al centro dell’inchiesta una serie di aziende dal valore di 700 milioni di euro, numeroso proprietà per migliaia di ettari di terreno, e 85 milioni di euro indebitamente percepiti attraverso la legge 488 del 1992. Sono i numeri della maxioperazione, denominata “Aristeo” portata a termine questa mattina dal nucleo tributario della Guardia di finanza di Catanzaro, coordinata dalla procura della Repubblica di Palmi. I particolari dell’inchiesta, che ha portato all’emissione di 5 ordinanze di custodia cautelare ai domiciliari, sono stati resi noti in una conferenza stampa tenuta a Palmi dal procuratore capo Giuseppe Creazzo, dal colonnello della Tributaria di Catanzaro Fabio Canziani e dal maggiore delle Fiamme gialle Fabio Bianco. Secondo quanto appreso, gli impreditori sono Vincenzo Oliveri, 56 anni, residente a Gioia Tauro; Antonio Oliveri, 45 anni, residente a Giulianova, proprietario a Pescara dell’Hotel Carlton, industriale dell’olio, ex dirigente del Pescara Calcio ai tempi di Sicibilia; Vincenzo Borgia, 59, di Villa San Giovanni; Erminio Salvatore Surdo, 62enne di Gioia Tauro; Giuseppe Surdo, 29 anni residente a Giulianova. I beni sequestrati ammontano a circa 700 milioni di euro riconducibili al patrimonio aziendale di 7 societa’ di capitali; azioni e quote di 14 societa’ di capitali; 5 complessi indutriali e due strutture turistiche e alberghiera; 62 fabbricati e di 381 terreni, uliveti e frutteti; 15 automezzi e numerosi rapporti e disponibilita’ bancarie in corso di quantificazione. Risultano indagate altre 19 persone e sette soggetti giuridici. Gli arrestati rispondono a vario titolo di associazione per delinquere finalizzata alla truffa per il conseguimento di erogazioni pubbliche dello Stato e dell’Unione europea, nonche’ alla commissione dei reati di malversazione ai danni dello Stato, emissione e utilizzo di fatture per operazioni inesistenti e falso ideologico in atto pubblico. Circa 200 uomini della guardia di finanza sono stati impiegati nelle province di Catanzaro, Reggio Calabria, Teramo, Pescara, Catania, Lucca e Roma, per dare esecuzione anche ad un decreto di sequestro preventivo di opifici industriali, strutture turistico-alberghiere, immobili e quote societarie per un valore complessivo stimato in 700 milioni di euro, nonche’ per svolgere perquisizioni, sequestri di documentazione e notifiche di informazioni di garanzia. Si tratta, secondo quanto appreso in conferenza stampa, della piu’ importante operazione svolta in Italia nel settore delle frodi ai danni dello Stato e dell’Unione europea e che ha avuto il pregio di individuare e fermare una pericolosa associazione criminale ideata e promossa da imprenditori originari o residenti nella Piana di Gioia Tauro.


05 Agosto 2010

Categoria : Cronaca
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