Club? No, donnine: tre arresti
Vasto – Un locale dall’apparenza innocente era, per i carabinieri, un luogo di sfruttamento e favoreggiamento del mestiere più antico (e apprezzato da molti) del mondo: lucciole e sesso. A pagamento, si capisce. Con l’accusa di favoreggiamento della prostituzione i carabinieri hanno arrestato tre persone, Nunzio Bomba, 33 anni, di Castel Frenano, Giancarlo Piva, 56 anni, di Cisterna (Latina), Giuseppe Filippetti, 55 anni, di Roma. Secondo l’accusa, in concorso tra loro, i tre avrebbero aperto e gestito un locale nel centro di Vasto, apparentemente un circolo privato, dove di fatto era possibile chiedere però e ottenere prestazioni sessuali. Filippetti, da Roma, avrebbe fatto da coordinatore tra i vari circoli esistenti in altre localita’ dell’Italia centrale, Bomba era il “rappresentante” di zona che di fatto gestiva il locale, mentre Piva fungeva da procacciatore di donne e clienti. Le ordinanze di custodia cautelare, emesse dal Gip su richiesta della Procura, sono state notificate dai militari dell’arma, in collaborazione con i colleghi di Castel Frentano, Cisterna di Latina e Agrigento, dove Filippetti si trovava in vacanza. L’indagine, durata oltre sei mesi, e’ scaturita da un insolito andirivieni dalla sede del club, in Corso Mazzini, al limite del centro storico, di persone provenienti dalla Puglia, dal Molise, dalla Campania e dal nord dell’Abruzzo. L’uso di strumenti tecnici d’indagine, sottolinea il comandante dei carabinieri, il capitano Giuseppe Loschiavo, ha permesso di scoprire importanti elementi, per cui i sospetti iniziali si sono trasformati in certezze. Il club non era un semplice luogo di incontro tra soci, ma nascondeva qualcosa di penalmente illecito. Le ragazze? Naturalmente belle e giovani, quasi tutte romene: arrivavano in trasferta a Vasto, producevano reddito (soprattutto per altri), distribuivano ciò che veniva loro chiesto, e tornavano quasi tutte a Roma.
(Nella foto un dipinto dedicato alle prostitute, 15/mo secolo)
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