Sanità , quanti problemi per Venturoni
L’Aquila – Quando Lanfranco Venturoni ha indossato l’abito dell’assessore regionale alla sanità , non ha valutato esattamente la portata dei problemi del settore. Oppure è uno veramente bravo e sa a cosa va incontro. Debiti, risanamenti, disservizi, grane ereditate dal passato, e ora anche il terremoto aquilano che – guarda caso – ha colpito duro proprio l’ospedale S.Salvatore.
I guai più immediati, tuttavia, li sta dando il gruppo privato di Villa Pini, quasi 2.000 persone senza stipendio (che comunque lavorano eroicamente per puro amore della loro missione). Tra l’attuale management (Enzo Maria Angelini sostiene di essersi fatto da parte, in attesa del megaprocesso sugli scandali di quasi un anno fa) e la Regione, è lotta continua. Villa Pini pretende denaro (a milioni, dice di averne tutti i diritti e almeno in parte lo dimostra anche), la ASL nicchia, discute, questiona, trova cavilli. Lo scontro tra due entità che certo non hanno problemi a fine mese: i dirigentoni regionali percepiscono stipendi da nababbi, la famiglia Angelini certo ha di che consumare tre pasti al giorno e di che mettere benzina in auto e barche. In mezzo, ci sono come sempre i lavoratori, gente da 1200 euro ogni 30 giorni, neppure percepiti da un bel po’ di mesi. Gente carica di debiti, tirata di qua e di là , senza più fiducia nè risorse: non solo a Chieti, naturalmente, perchè il gruppo Villa Pini ha case di cura e strutture varie in tutto l’Abruzzo e anche in Molise.
L’altro guaio, per Venturoni, è l’assoluta insufficienza di personale negli ospedali del Teramano: capoluogo, Giulianova, Atri, e situazione appena migliore a S.Omero. Organici mai coperti, lavoro sempre in aumento. Allora il sindacato, oggi, ne ha suggerito una che pare praticabile: sulla costa ci sono 23.000 profughi dell’Aquilano, e tra loro certamente lavoratori della sanità . In attesa che il malridotto ospedale aquilano torni in sella (ma quando?), perchè non impiegare nel Teramano, distaccandoli, dipendenti della sanità aquilani attualmente residenti lungo la costa? Viaggerebbero di meno. Ieri da un’assemblea di medici aquilani, il drammatico appello del dr. Festuccia: la tendopoli a fatiscente, inadeguata, sporca, impraticabile, e ci sono fino a 28 degenti per tenda. Così non si va avanti, cara Regione. Venturoni prende appunti.
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