Chiodi: “Giornalismo imbarbarito” – Ordine: “Pensi piuttosto alla politica imbarbarita”


L’Aquila – IL PRESIDENTE PERDE L’APLOMB MA POI CI RIPENSA – Solitamente pacato e misurato, oggi il presidente Chiodi in consiglio regionale ha manifestato forte contrarietà sulle voci circa consulenze sul suo studio professionale da commercialista e la Abruzzo Engineering. Smentite categoricamente da Chiodi, visibilmente alterato. Bugie, secondo lui. E qualche commento fuori dalla consueta misura che appartiene al presidente: “lAuspicando immediata chiarezza sull’inchiesta della presunta corruzione, l’unica cosa di cui provo veramente rammarico e’ il malcostume che sta imbarbarendo la nobile arte del giornalismo, con la pubblicazione di notizie false e infondate”. Questo ha detto il presidente in apertura dei lavori del Consiglio regionale, riunito questa mattina a L’Aquila all’indomani dei nuovi arresti che hanno coinvolto la politica abruzzese. Oltre alla solidarieta’ all’assessore regionale Daniela Stati, sospesa dai pubblici uffici, e alla fiducia nel lavoro della magistratura, il Presidente Chiodi ha utilizzato il suo intervento soprattutto per respingere le “insinuazioni” apparse sulla stampa, che vedrebbero una sua societa’ in qualche modo oggetto di indagini. “Sono stato io- ha continuato Chiodi- che ho chiesto a titolo personale al mio studio di verificare i bilanci di Abruzzo Engineering e di valutare il piano industriale di una societa’ con un passato cosi’ travagliato, per avere un’idea chiara su come procedere per il suo rilancio”.
I GIORNALISTI RISPONDONO PER LE RIME – L’Ordine dei giornalisti non ha certo mandato giù le parole di Chiodi, senza reagire. Piuttosto che preoccuparsi di un presunto “malcostume che sta imbarbarendo la nobile arte del giornalismo”, il presidente della regione Gianni Chiodi “farebbe bene a preoccuparsi di un diffuso malcostume che sta imbarbarendo – davvero – la nobile arte della politica. Come purtroppo hanno provato le tante inchieste condotte negli ultimi anni dalla magistratura abruzzese sulla sanita’ o la ricostruzione post-terremoto”. L’Ordine esprime sorpresa e preoccupazione il fatto che Chiodi “senta piu’ il dovere di attaccare e insolentire i giornalisti che compiono scrupolosamente il proprio dovere professionale, che e’ quello di informare nel modo piu’ scrupoloso e dettagliato la pubblica opinione, piuttosto che spiegare fatti e circostanze che hanno generato l’ennesimo brutto episodio di malcostume politico”. Il sospetto – prosegue la nota dell’Ordine – e’ che la politica tenda a stilare una sorta di lista di proscrizione dei giornalisti sgraditi, “rei” di pubblicare le notizie che non piacciono; anche quando si tratta di stralci virgolettati di citazioni di fonti ufficiali, come nel caso di una ordinanza del giudice per le indagini preliminari che si occupa di una inchiesta per gli appalti legati alla ricostruzione post-sisma. Il tentativo di condizionare il lavoro dei giornalisti – conclude la nota dell’Ordine – sembra essere diventato nel nostro Paese lo sport nazionale, e per farlo non si fa economia di strumenti, come le leggi-bavaglio o gli insulti personalizzati. Vogliamo rassicurare il presidente Chiodi che i giornalisti abruzzesi continueranno a svolgere il proprio dovere professionale senza vincoli e condizionamenti.
(Nelle foto: sopra un accigliato presidente Chiodi, sotto Stefano Pallotta, presidente dell’Ordine dei giornalisti)

CHIODI PRECISA – “Con le mie dichiarazioni non avevo la minima intenzione di criticare la stampa che, nella quasi totalita’ dei casi, per cio’ che mi riguarda, ha ricostruito la vicenda in modo equilibrato. Il mio rispetto per la liberta’ di stampa e’ massimo. Non mi sono mai lamentato di articoli che criticavano il mio operato. Mi lamento solo quando si vulnera la correttezza dell’informazione attraverso titoli che forniscono una rappresentazione dei fatti non corrispondenti alla realta’ della notizia”. Il Presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, commenta cosi’ il suo intervento di oggi in consiglio regionale in relazione alla vicenda che ha portato alle dimissioni dell’assessore Daniela Stati. “La mia intenzione – ha proseguito il Presidente – era solo quella di stigmatizzare il comportamento di chi si e’ abbandonato ad interpretazioni di natura allusiva. Con questo non ho inteso giammai esercitare censure alla liberta’ di espressione ed opinione dei giornalisti, bensi’ affermare che le notizie devono essere riportate in maniera corretta”.


03 Agosto 2010

Categoria : Cronaca
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