Amianto, tra le macerie c’è o non c’è? Dubbi, preoccupazioni, ma nessuna risposta
L’Aquila – I lavori per accumulare le macerie in alcuni depositi improvvisati, uno dei quali a Piazza d’Armi, prima sospesi, ora sono ripresi a pieno ritmo. E’ comprensibile che vi sia una urgenza, come la necessità di reperire aree per le macerie che vengono rimosse in città . Ma è incomprensibile che nessuna autorità , a cominciare dal sindaco (la sanità dei cittadini fa capo a lui, come in ogni comune), e dalla ASL o di quanti altri sostengono di badare alla salute della collettività , non sappia fornire una semplice risposta: tra le macerie l’amianto c’è o non c’è? Se c’è, quanto è pericoloso? Cosa si pensadi fare per eliminarlo, se c’è?
La cosa peggiore che le istituzioni possano fare, è non rispondere. Tutti sono autorizzati a supporre che, a domande senza risposta, una ve ne sia: cioè che dubbi e paure siano fondati. Ci dicano quanto amianto c’è e quanto è pericoloso. E’ stranoto che l’amianto negli edifici (ospedale compreso!) c’era e anche abbondante. Come c’era un grande complesso artigianale abbandonato a Pettino (ma anche altrove ne esistivano) con tettoie di amianto. Più volte fotografato e segnalato, con petizioni e servizi giornalistici. Mai vi fu un accenno di risposta, un impegno, una spiegazione. Anzi, chi faceva domande era ritenuto – come capitò a noi – un rompiscatole non allineato alla consegna dei silenzi e delle coperture. Ora l’amianto è lì, maciullato e spezzettato, quindi molto pericoloso, oppure no?
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