Notte bianca, il rosso si scolora


L’Aquila – Come potete leggere nel servizio di ieri sera, notte bianca con il cuore, i ricordi, la commosione, per le diverse migliaia di persone che l’hanno popolata fino alle cosiddette “ore piccole”, che si chiamavano una volta l’una, del due e le tre del mattino. Poi le ore cominciano a ricrescere a a ridiventare grandi, ordinarie, giornaliere e i nottambuli vanno a dormire… L’Aquila si è risvegliata dal torpore e la notte bianca ha fatto sbiadire… la zona rossa. La gente è tornata in centro, qualcuno per la prima volta, e si è seduta a seguire un film sotto i piccolo porticato della Banca d’Italia. L’unico frequentabile, visto che i portici del corso sono imbrigliati, puntellati, intristiti da 16 mesi di vuoto. Persino sporchi e invasi da erbacce. I vecchi lampioni a globo sono più sporchi di prima: niente di nuovo, erano un’indecenza e ora lo sono di più. Ma sono il simbolo dei portici, cuore e vita della città perduta, con tanto di orologio Omega fermo ma capace di evocare decenni di appuntamenti. “Dove ci vediamo? Alle otto sotto l’Omega?”. E l’orologio da polso si “rimetteva” con quello dorato della gioielleria Cardilli che, chi sa perchè, si diceva fosse sempre “più preciso dell’uccellino della radio”. La gente ha risposto caldamente alla chiamata della notte bianca, che forse bisognerebbe ripetere prima che scenda l’inverno con i suoi silenzi sospesi e fissi nel nulla. La gente ha gradito, ha apprezzato, ha partecipato, ha affollato i locali aperti. Tutti hanno dato una mano, tutti hanno aiutato semplicemente partecipando. Esserci voleva dire qualcosa, e così è stato. Mardin Nazad ci ha inviato le foto che pubblichiamo.


01 Agosto 2010

Categoria : Cronaca
del.icio.us    Facebook    Google Bookmark    Linkedin    Segnalo    Sphinn    Technorati    Wikio    Twitter    MySpace    Live    Stampa Articolo    Invia Articolo   




Non c'è ancora nessun commento.

Lascia un commento

Utente

Articoli Correlati