TAR sospende aumenti pedaggi: solo Pescara aveva impugnato in Abruzzo il decreto


Pescara – Gli aumenti dei pedaggi autostradali devono corrispondere a un servizio effettivo, cioe’ l’utilizzo di una infrastruttura, e non puo’ trattarsi di una mera tassa. Lo afferma il TAR del Lazio, accogliendo il ricorso della provincia di Roma, della provincia di Pescara e di alcuni comuni contro i recenti rincari. In Abruzzo tutti avevano subito l’aumento senza reagire, anche i diretti interessati come i comuni di Pescara e Chieti, la provincia di Chieti e altri centri. Ora a prevalere è la provincia di Pescara, mentre i benefici toccheranno tutti. Il provvedimento impugnato, comunque, si legge nell’ordinanza, “deve assumere il carattere di corrispettivo per l’utilizzo di una infrastruttura e non quello di misura fiscale”. Al contrario, “tale carattere non appare sussistente in alcune delle ipotesi evidenziate, vale a dire in tutte quelle che prevedono il pagamento del pedaggio in relazione ad uno svincolo stradale non necessario e non interessato dalla soluzione delle infrastrutture”. Il decreto in questione, secondo il Tar, “sembra addirittura prescindere dalla regola comunitaria che impone il pagamento di una somma determinata di denaro basata, anche, sulla distanza percorsa”. Infine, il Tar riconosce la legittimita’ del ricorso della provincia. Analogo ricorso ha presentato contro il pedaggio imposto sull’asse attrezzato la Provincia di Pescara.
Il Tar del Lazio ha quindi sospeso l’aumento dei pedaggi autostradali, compreso il GRA di Roma, accogliendo il ricorso presentato dalla Provincia di Roma. Secondo l’Adoc quella di oggi, “e’ la vittoria dei consumatori e dei pendolari. Accogliamo con soddisfazione la decisione del Tar del Lazio, con i pedaggi i pendolari avrebbero subito un danno di oltre 600 euro l’anno – dichiara Carlo Pileri, Presidente dell’Adoc – sarebbe stato assurdo, ad esempio, imporre una maggiorazione di un euro per chi viene da Fiano Romano o l’introduzione del pedaggio sull’autostrada urbana Chieti-Pescara, un tratto di soli 20 chilometri utilizzato quotidianamente e anche piu’ volte al giorno dai cittadini di entrambe le citta’. Per cui – prosegue – apprezziamo che sia stato accolto il ricorso della Provincia di Roma, che l’Adoc ha da subito sostenuto.


29 Luglio 2010

Categoria : Cronaca
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