Piccone: “Cialente, antìtesi del fare” – LA: “E’ grave” – Legnini: “Chiodi sfiduciato”


L’Aquila – Inevitabili, quanto fluviali, i commenti politici al “ghe pensi mi di Berlusconi e alle furie del sindaco Cialente. Naturalmente, gli schieramenti sono antitetici e fieramente contrapposti. Tra le tante dichiarazioni, quella del leafer abruzzese del PdL, senatore Piccone, particolarmente affilata: “Cialente contesta le dichiarazioni del Presidente Berlusconi perche’ sa benissimo che quanto lui sostiene corrisponde a verita’. Il ritardo della ricostruzione all’Aquila, e quanto ad essa correlato, e’ imputabile soprattutto al Sindaco Massimo Cialente, e questo e’ sotto gli occhi di tutti. Lui, – aggiunge Piccone – e’ l’antitesi politica del fare. Definire gravissime le dichiarazioni di Berlusconi – prosegue il parlamentare abruzzese del PDL – significa rinnegare quanto di straordinario questo Governo ha fatto per il terremoto in Abruzzo grazie anche all’ encomiabile lavoro svolto dalla Protezione Civile che, con Guido Bertolaso, ha saputo rispondere, come mai nessuno nella storia, a catastrofi di questa portata, non solo nel nostro Paese ma del mondo.
Con arroganza politica, spiega Piccone, di chi non saputo rispondere in modo adeguato ai bisogni della Citta’, cerca di aggrapparsi ad una poltrona sempre piu’ barcollante. Il Sindaco dell’Aquila dice di aver chiesto altri Map e perche’ – domanda Piccone – non li ha realizzati con i 40 milioni di euro messigli a disposizione dal Governo invece di perdere inutile tempo con i Mar?”. Piccone fa quindi riferimento al tempo perso pensando ai MAR e ad altre soluzioni che poi si sono rivelate impraticabili, e si domanda: “Quante persone ancora sfollate avrebbero potuto tornare, se non si fosse perso tanto tempo?”.
(Nella foto il sen. Piccone e alle sua spalle il presidente della Provincia, Del Corvo)

LEGAMBIENTE – “Una decisione grave e fuorviante”. Cosi’ il presidente di Legambiente, Vittorio Cogliati Dezza, definisce l’annuncio del presidente del Consiglio sulla ricostruzione de L’Aquila, che Berlusconi avrebbe deciso di riaffidare alla Protezione Civile. “L’Abruzzo- commenta Cogliati Dezza – ha bisogno di finanziamenti e di normalita’, non di commissari e di procedure straordinarie . E’ stato gia’ ampiamente dimostrato come le procedure d’emergenza, protratte troppo a lungo o applicate in contesti che non sono di competenza della Protezione Civile, bypassando le leggi normalmente in vigore, rappresentano soltanto un male per il Paese. Il modello da seguire e’ quello applicato per la gestione del post terremoto umbro-marchigiano. Il ruolo degli enti locali e la condivisione dei progetti da parte della popolazione e’ assolutamente fondamentale nella ricostruzione. Piu’ i centri decisionali si allontanano dal territorio, piu’ spiragli si aprono per il malaffare”.
“Abbiamo gia’ denunciato nei mesi scorsi, i pesanti ritardi nell’opera di ricostruzione – aggiunge Angelo Di Matteo, presidente di Legambiente Abruzzo -. E’ scandaloso che il centro dell’Aquila sia off-limits, con migliaia di cittadini ancora costretti a rimanere lontani dalle proprie abitazioni. La ricostruzione finora e’ stata un bluff perche’ sono mancati i fondi. E’ stata messa in mano agli aquilani una macchina senza benzina. Non e’ il caso di cambiare pilota ma di riempire il serbatoio”.

LEGNINI – “Con l’annuncio di ieri, Berlusconi ha sfiduciato il commissario da lui stesso nominato, Chiodi, e ha sconfessato la propria azione: dicendo che d’ora in poi dovra’ essere il governo nazionale ad occuparsi dell’Aquila, ammette nei fatti che il suo commissario non rende, nonostante per sette mesi abbia ripetuto che tutto stava andando per il verso giusto”. Lo afferma il senatore del Pd Giovanni Legnini. “La verita’ – sottolinea Legnini – e’ che dopo la positiva esperienza dell’emergenza, la gestione di Berlusconi e Chiodi nella fase di ricostruzione non da’ il minimo risultato, cosi’ come non funziona la legge sulla ricostruzione. Berlusconi e Chiodi hanno negato agli aquilani le risorse e la trasparenza di cui hanno diritto, e dopo 16 mesi dal terremoto la ricostruzione non e’ ancora stata avviata cosi’ come denunciano gli aquilani e i loro amministratori locali”. Per coprire le proprie responsabilita’, dice Legnini, “Berlusconi ora da’ numeri del tutto inventati: non solo i 13 miliardi di cui parla non esistono, ma degli 8 miliardi previsti nella legge e spalmati su 23 anni, ad oggi non c’e’ neanche un euro, se non le limitate risorse messe a disposizione dalla Cassa Depositi e Prestiti per la prima casa”. “Il governo Berlusconi e il commissario Chiodi – prosegue Legnini – non riescono neanche a pagare i debiti con gli albergatori e quelli contratti per i lavori finora eseguiti. Invece che prendersela con gli amministratori locali che sono in trincea tutti i giorni per rispondere alle esigenze dei cittadini, Berlusconi se la prenda con il commissario Chiodi da lui nominato che e’ l’unico responsabile, insieme con il governo, del mancato avvio della ricostruzione”.


29 Luglio 2010

Categoria : Politica
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