Vecchi modi di gestire la sanità pubblica


Pescara – (di Gabriele Pasqualone, segretario provinciale FIALS) – Stamani sono arrivate comunicazioni da parte del Direttore sanitario del Presidio Ospedaliero di Penne per le attivazione degli AFO (riunificazione di più servizi e reparti per “risparmiare” sul personale) a firma del dott. Valerio Cortesi.
Le disposizioni prevedono lo spostamento di unità di personale e la conseguente riduzione di posti letto nel nosocomio pennese.
Questa iniziativa è stata prese senza che vi sia alcun atto ufficiale della regione abruzzo e della stessa ASL in merito a riorganizzazioni della rete ospedaliera – che tra l’altro è ancora in discussione – e senza alcuna considerazione dello stato dei locali ove saranno accorpate queste attività. Molti dei locali, infatti, non sono assolutamente idonei.
Questa decisione provocherà, inoltre, enorme disagio e disservizi per l’Utenza dell’intera area vestina – ma anche dai paesi limitrofi della provincia di Teramo – cui l’Ospedale fa da punto di riferimento.
Questa decisione è l’ennesima assunta senza minimamente convocare le Organizzazioni sindacali che – per legge – non solo devono essere convocate ed informate, ma sono tenute ad esprimere pareri e modifiche a qualunque attività che veda l’impiego del personale e l’organizzazione del lavoro.
Gli ultimi Direttori Generali, parliamo ormai “dall’era Cordone” in poi, non solo non ottemperano agli obblighi di legge di informazione e comunicazione con le realtà sindacali ma, nel tempo, hanno sempre più limitato anche la semplice comunicazione per arrivare – come nel caso in questione – a non informare neanche della decisione presa. La nostra Organizzazione sindacale ne ha avuto notizia dai lavoratori stessi.
Nel mentre ci riserviamo di ricorrerre alle opportune vie, anche giudiziarie, per il rispetto delle relazioni Azienda-Sindacati, non possiamo non rilevare come questo “piano” sia stato preso senza informare neanche le amministrazioni comunali dell’Area vestina ed in particolare quella del comune ove il presidio è ubicato.
Se questa iniziativa, poi, verrà fatta passare come necessaria per fronteggiare la carenza di personale dovuta alle ferie estive,
è il caso di dire da subito che questa è la ennesima dimostrazione di come questa Direzione non è in grado di programmare alcunché. Le Ferie del personale non sono un atto eccezionale ed improvviso ed in tutte le nazioni vengono programmate senza ricorrerre a cancellazioni di reparto e/o di attività.
La realtà è che, invece, il personale è insufficiente e con carichi di lavoro sempre maggiori. Non si ricorre più da anni alle sostituzioni del personale che va in pensione e se non si affronta da subito questa problematica non la si risolverà certo con gli accorpamenti o le “momentanee” chiusure di reparti. Chiediamo la immediata revoca delle disposizioni impartire e l’apertura di un tavolo di confronto.


28 Luglio 2010

Categoria : Cronaca
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