“Quella sera ho abbracciato te, papà…”


bare-gdfL’Aquila – Riceviamo: “Mi chiamo Paolo, sono nato e vissuto a L’Aquila sino al 1995… poi per lavoro mi sono trasferito a Monopoli (BA) dove mi sono sposato e ora sono padre di due splendide bimbe. Dal 6 aprile il mio cuore porta dentro un dolore atroce e ho sentito il bisogno di scrivere queste parole per provare a placare questo grande senso di vuoto che mi accomuna ai miei cari concittadini che hanno perso tutto….
Non oso neanche immaginare cosa possa significare perdere un figlio e alla vista di tutte quelle bare una accanto all’altra – bare bianche – non ho potuto provare che dolore, rabbia e senso d’impotenza nei confronti di un destino crudele e beffardo… Impazzisco al pensiero di tanta sofferenza. La mia città, i miei ricordi non ci sono più …non so se potrò mai cancellare dal mio cuore lo sguardo di madri e padri che hanno perso in un attimo i loro figli … Nelle parole che ho scritto ho cercato di portare su carta il dolore che il cuore di un padre sta provando. Il mio cuore sarà sempre legato alla mia città e a tutti voi…
Ecco la composizione di Paolo:
“Quella sera ho abbracciato te papà, ti ho stretto forte a me sapendo che non mi avresti mai lasciata sola ……. Avevo paura perché aveva fatto di nuovo il terremoto e tu come sempre mi hai rassicurata……stringendomi a te mi hai detto di non preoccuparmi perché non era niente ….. Non avevo paura perché sapevo di averti vicino ma notavo che nei tuoi occhi e nel tuo sguardo qualcosa ti preoccupava …….. non importa ora provo a dormire con il mio orsacchiotto preferito sperando di non fare brutti sogni……. Non potevo sapere che quella era l’ultima volta che potevo stringerti a me e rubarti quel bacio che per me voleva dire tutto …… Nella notte buia un gran rumore mi ha fatto aprire gli occhi ….. non potevo vedere nulla perché era buio e freddo …….c’era tanta polvere…….. facevo fatica a respirare ……. Avevo come un gran peso sul petto ……. Provavo a chiamarti ma il fiato mi si fermava in gola ……. Avevo paura perché tu non eri li con me …… HO PENSATO CHE TUTTO QUELLO ERA SOLO UN BRUTTO SOGNO….. ma mi sbagliavo ….. non riuscivo a muovermi e sentivo tanto, tanto freddo …. Ero li sola senza di te e tu non venivi ….. non potevo sapere che eri a due passi da me morto anche tu nel disperato tentativo di strapparmi a quel destino crudele …. La paura mi assale ….. ho voglia di gridare ma non ci riesco ….. allora penso a cose belle ….. ai miei amici, alla scuola, al parco giochi…… e pensare che mi ero addormentata nella mia cameretta………… non riesco a capire come ho fatto a ritrovarmi in questo posto buio, freddo e stretto, tanto, tanto stretto……. Penso che qualcuno mi verrà a prendere al più presto ma ho sonno …ho sonno ….. sento che gli occhi si chiudono ….. e forse è meglio così….. quando mi sveglierò sarò di nuovo con te papà …….. Non sento più il mio corpo …. sento solo un rumore lontano, voci …… non posso sapere che la mia casa non c’e più …… che tu papà non ci sei più ….. e che la mia vita si sta spegnendo sotto quel tetto che fino ad allora mi proteggeva e mi rendeva felice insieme a te ……. Un senso di pace mi avvolge mentre il battito del mio cuore è sempre più debole ….. il respiro è sempre più lento ed ho sonno ….. tanto sonno ….. Non ho paura perché so per certo che tu sarai li accanto a me, al mio risveglio e come tutti i giorni …… aprirò gli occhi e troverò te. Questo è stato il triste destino di una bambina che come tanti ha perso la vita in una tragica notte nella mia città ….. L’Aquila.


14 Maggio 2009

Categoria : Cronaca
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