L’ignoranza non ha memoria
Pescara – (di Paola Marchegiani, ex assessore alla cultura) – E’ L’ORA DEL DILETTANTE – Ricordo ciò che mio padre mi raccontava . . . Nell’immediato dopoguerra Pescara desiderosa di rinascita riuscì ad ospitare una leggendaria “Figlia di Iorio” con la regia di Corrado Pavolini; grandi attori della scena italiana come Camillo Piletto, Elena Zareschi, Lela Braccini, Salvo Randone, Emma Gramatica ne furono protagonisti, applauditi da un folto e colto pubblico che vedeva tra i presenti Alberto Moravia e Vitaliano Brancati. Nel 1957 ricordo un’altra indimenticabile “Figlia di Iorio” con Anna Proclemer e Giorgio Albertazzi.
Nel 1963, nel centenario dannunziano, tutta la stampa italiana e internazionale si occupò delle manifestazioni organizzate a Pescara al Teatro Monumento Gabriele D’Annunzio, inaugurato in brevissimo tempo per l’occasione (oggi cade a pezzi in un totale abbandono e disinteresse).
Nel programma di Luglio-Agosto andarono in scena “La Figlia di Iorio”, “La Fiaccola sotto il moggio”, “Medea” di Euripide, “Elettra” di Sofocle, “Sogno di una notte di mezza estate” di Shakspeare, balletti ispirati a soggetti dannunziani con la coreografia di Peter Van der Sloot con l’orchestra del Teatro Carlo Felice di Genova. Presso la casa del poeta si organizzò una mostra di cimeli e autografi dannunziani e all’aereoporto di Pescara il 13,14 e 15 luglio il Trofeo Aereo Internazionale di velocità “Gabriele D’Annunzio”.
Nel 1988, in occasione dei cinquanta anni dalla morte del Vate l’amministrazione comunale organizzò un’ulteriore mostra di cimeli completata da una mostra fotografica, e vari convegni si svolsero in città.
Oggi chi governa Pescara parla di “un vuoto di attenzione su D’Annunzio”, ignorando tutto ciò che la città da sempre ha fatto per onorare il suo più illustre concittadino.
Oggi chi governa Pescara ha cancellato con un colpo di spugna tutto e nel giorno dell’inaugurazione del Festival sbandiera un programma di “dilettanti allo sbaraglio”, riducendo la nostra città ad un paese o meglio ad un villaggio.
E’ “l’ora del dilettante”.
(Nella foto di Abruzzo Cultura l’edificio della Centrale del latte che viene abbattuto in questi giorni: Pescara distrugge la sua memoria anche se è fatta soltanto di mattoni)
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