Istituzioni: il 18 assedio con trattori e animali
L’Aquila – “Il comportamento delle istituzioni nei confronti di chi ha lavorato anche durante il terremoto e si è impegnato a garantire un prodotto fresco, genuino e abruzzese e non scatolami o robaccia varia ha portato dissenterie tra cittadini sfollati nelle tendopoli, è riprovevole. Agli amministratori non interessa far ripartire l’economia locale e nel contempo stanno creando più danni del terremoto stesso, favorendo le grosse catene di distribuzioni e non i produttori indigeni”. Lo scrive Dino Rossi, Cospa Abruzzo, che intende difendere la categoria degli allevatori, oltre che ai terremotati abruzzesi da speculazioni di interesse politico ed economico a discapito del tessuto umano. Il giorno 18 maggio, annuncia Rossi, sarà organizzata una manifestazione con oltre 100 trattori, con animali al seguito, “per sturare le orecchie foderate di prosciutto a questi politicanti da quattro soldi che hanno solo temporeggiato favorendo gli amici degli amici”.
Aggiunge il Cospa: “Siamo stati fin troppo pazienti ad aspettare le scartoffie per legittimare l’acquisto di quei pochi prodotti della nostra zona a trattava privata. Adesso basta! Non scenderemo più ad accordi perché fino ad oggi siamo stati presi in giro da personaggi che si credono più svelti noi. A circa 60 giorni dal terremoto non è stato ancora individuato un sito per gli ambulanti per l’ubicazione delle bancarelle, i fornai sono pronti a sfornare il loro pane ma non si capisce come mai gli aquilani continuano a mangiare il pane romano”.
Rossi spera: “Non ce ne vogliano i terremotati per gli ulteriori disagi dovuti alla manifestazione del giorno 18 maggio, ma siamo sicuri che approveranno la nostra protesta atto a tutelare i diritti di tutti i cittadini sfollati. Non crediamo che ai terremotati faccia piacere mangiare le polpette di tonno come avviene in alcune tendopoli, mentre i nostri vitelli invecchiano nelle stalle o bere il latte venuto dai paesi dell’est spacciato per quello italiano. Non ce ne vogliano le forze dell’ordine, ma chi ha incitato la manifestazione non siamo stati noi ma i politici latitanti che non hanno fatto nulla per risolvere il problema”.
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