Libera: “Come avevamo denunciato”
L’Aquila – C’era chi aveva scritto nero su bianco in denunce dei clan e delle possibili loro potenti infiltrazioni nel territorio aquilano, in vista di possibili grandi commesse per la ricostruzione. “Sin dalle primi giorni avevamo monitorato, documentato e denunciato i tentativi ed i primi casi di infiltrazione della criminalita’ organizzata nella gestione degli appalti dell’emergenza e e lanciato l’allarme sulla mancata o ritardata attivazione di tutti gli strumenti di contrasto”. Lo dice una nota Libera (Associazione, nomi e numeri contro le mafie). “Desta preoccupazione la nascita, in territorio aquilano scrive Libera – di aziende con soci provenienti da altre regioni e che gia’ dall’estate scorsa hanno aperti sedi nei comuni del cratere futuro L’esperienza del passato – dice ancora Libera – ci insegna che piu’ si andra’ avanti con la ricostruzione cosiddetta pesante piu’ saranno appetibili gli appalti e gli affari per la criminalita’ organizzata”. “I cittadini aquilani stanno gia’ pagando un prezzo altissimo. Il terremoto, certe case e palazzi crollati sono la testimonianza di speculazione, del cemento usato, degli appalti vinti forse con troppa facilita’. Si deve cambiare pagina- conclude Libera- vigilare sulla ricostruzione, fare in modo che sia pulita, senza infiltrazioni mafiose o delle varie ‘cricche’, rispettosa dell’ambiente e della storia delle persone”.
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