Clan ricostruzione: Cerasoli (cooperative) evita arresto, a lavoro molte ditte coinvolte


L’Aquila – Tra i 52 indagati nell’ambito dell’inchiesta “Untouchable” della Procura di Napoli su infiltrazioni dei Casalesi negli appalti dell’Aquila c’e’ anche il presidente dell’Unione cooperative aquilane Antonio Cerasoli, per il quale il gip partenopeo ha respinto la richiesta d’arresto presentata dai pm dell’antimafia. Per Cerasoli, uno degli arrestati, Michele Gallo, imprenditore considerato il riciclatore, ha cambiato numerosi assegni per decine di migliaia di euro gia’ prima del terremoto. Le operazioni avvenivano sul conto corrente della moglie di Cerasoli. Subito dopo il sisma del 6 aprile, in alcune intercettazioni telefoniche, Gallo contatta Cerasoli per ottenere appalti poi attributi a imprese vicine all’organizzazione, tutt’ora operanti nella ricostruzione.
“Le imprese coinvolte in questo sistema stanno lavorando. Non sappiamo in che misura, ma sono tutt’ora operative”. A dirlo e’ il coordinatore della Direzione distrettuale antimafia di Napoli Federico Cafiero de Raho, riferendosi all’inchiesta sulla infiltrazione della camorra dei Casalesi nella ricostruzione post-sisma in Abruzzo. “Tra i contatti tra Michele Gallo, uno degli arrestati, e il presidente dell’Unione cooperative aquilane Antonio Cerasoli, indagato – spiega – c’e’ un ‘buco’ investigativo che sara’ oggetto di uno sviluppo successivo. Solo dopo l’esecuzioen delle misure cautelari oggi, potremo accertare in che misura le imprese coinvolte siano infiltrate nel sistema degli appalti”.
Lil


22 Luglio 2010

Categoria : Cronaca
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