Ricostruzione, i clan c’erano e come
L’Aquila – Fin dai primi mesi dopo il sisma si fece di tutto per impedire infiltrazioni malavitose nella ricostruzione: prefettura e polizia si impegnarono al massimo. Qualche risultato si ebbe, ma i pezzi da novanta della malavita si infiltrarono ugualmente e con mano pesante. Lo conferma oggi l’operazione anticamorra della Guardia di finanza, denominata “Untouchable”, che ha portato all’arresto di 6 persone e al sequestro di beni per 100 milioni, ha consentito anche di monitorare “in diretta” le infiltrazioni della camorra dei “casalesi” nelle commesse per la ricostruzione in Abruzzo dopo il devastante sisma del 6 aprile 2009. “Sono stati intercettati – spiegano gli investigatori – i colloqui telefonici con i quali gli arrestati disponevano l’invio del denaro necessario a finanziare le imprese costituite a L’Aquila, per loro conto, con il fine di aggiudicarsi i lavori per la ricostruzione”.
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