Deposito dei Segni Onlus in Libano


Pescara- L’Associazione Deposito Dei Segni Onlus, dal 22 luglio al 14 agosto, sarà in Libano, per il settimo anno consecutivo, al forum internazionale di formazione “Janana Summer Encounter” promosso e organizzato dall’Ong di Beirut Al Jana/Arcpa – associazione dedita al supporto dei rifugiati palestinesi e delle collettività emarginate libanesi -.
Quindici operatori internazionali – esperti di linguaggi artistici – si confronteranno con oltre un centinaio di profughi e di volontari, interessati a professionalizzarsi in ambito socio-educativo: si sperimenteranno percorsi di ricerca creativa nell’ambito delle arti performative, del dramma, della musica, del movimento corporeo, della danza, dell’olismo e degli audiovisivi.
Cam Lecce e Jörg Grünert, artisti-pedagoghi del Deposito Dei Segni Onlus, condurranno il workshop “Dire, Fare, Raccontare: Il Corpo e la Maschera”, che ha come obiettivo quello di far acquisire agli operatori del posto metodologie e strumenti della pedagogia teatrale e della didattica artistica da sperimentare, poi, in percorsi educativi all’interno dei centri socioculturali dei campi profughi e delle aree svantaggiate del territorio.
I partecipanti impareranno a modellare la creta e a realizzare calchi in gesso, apprenderanno la tecnica della cartapesta a strati per stampare maschere indossabili e saranno istruiti su specifiche tecniche narrative per poi elaborare storie da drammatizzare con il linguaggio del corpo.
La partecipazione è patrocinata dal Comune di Pescara, Comune di Spoltore, Provincia di Pescara, Provincia di Teramo, Regione Abruzzo – Presidenza della Giunta Regionale e del Consiglio Regionale -, Università degli Studi di Teramo – Facoltà di Scienze Politiche -, Università “G. d’Annunzio” di Chieti/Pescara – Facoltà di Scienze Sociali e Facoltà di Lingue e Letterature Straniere -, Aicrre Abruzzo, CGIL Regionale, Camere del Lavoro Territoriale di Pescara, Camere del Lavoro Territoriale di Teramo.

CENNI SULLA CONDIZIONE DEI PROFUGHI IN LIBANO
Il Libano, nazione poco più piccola dell’Abruzzo, è una terra segnata dalla guerra e dalla presenza dei rifugiati palestinesi che vivono nei campi dal 1948, a seguito della forzata espulsione dalla loro terra. I profughi palestinesi presenti sul territorio libanese sono circa il 10% della popolazione complessiva, giunti alla 5° generazione e dislocati in 12 campi (quelli ufficiali), carenti di infrastrutture socio-culturali e servizi di prima necessità. Oltre 400.000 di essi sono soggetti a leggi e regolamenti discriminatori, che negano il diritto di ereditare proprietà e di lavorare nell’ambito di circa 70 professioni. La privazione del diritto al lavoro è la maggior causa di povertà: la disoccupazione è, infatti, attestata sull’80%. Nei campi gran parte delle persone vive in condizioni di sovraffollamento, aggravando ulteriormente la persistente condizione di malessere sociale e la conclamata sindrome da ospedalizzazione. La condizione femminile è fortemente vessata e a rischio di violenza di genere, tra miseria, mancanza di diritti indispensabili e disoccupazione. Inoltre, la complessa storia del Libano, tra post colonizzazione, guerra civile, aggressioni, invasioni da parte di altre nazioni e assetto istituzionale fortemente marcato dai confessionalismi, rende molto complicato il dialogo tra le varie comunità presenti sul territorio.


22 Luglio 2010

Categoria : Cronaca
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