Proprietari centro: “Ecco cosa vogliamo”
L’Aquila – Il Coordinamento Proprietari di Immobili del Centro Storico di L’Aquila ha presentato oggi, mercoledì 21 luglio, nel corso di una lunga ed affollata riunione con il Vicecommissario alla Ricostruzione Massimo Cialente, il Direttore della Struttura Tecnica di Missione Gaetano Fontana, il Sovrintendente Luca Maggi ed il Direttore Generale della Provincia Valter Specchio il “Quadro Esigenziale dei Proprietari di Immobili per la ricostruzione ed il ripopolamento del Centro Storico della Città di L’Aquila”.
Il “Quadro Esigenziale” contiene trenta punti irrinunciabili per i cittadini sui quali si è svolto un acceso ed interessante dibattito. Non era presente il Commissario Gianni Chiodi che attraverso il Responsabile della sua Segreteria Antonio Morgante ha fatto sapere di essere impegnato in una riunione a Roma presso il Ministero delle Finanze.
Pubblichiamo per intero il documento:
A) Richieste operative preliminari
1) Istituzione di una tassa di scopo che possa assicurare finanziamenti certi nel tempo.
2) Formalizzare il principio che la riparazione degli edifici privati verrà curata direttamente dai proprietari con possibilità di scelta dei progettisti e di affidamento diretto dei lavori alle imprese di costruzione. A tale scopo formalizzazione immediata, con apposito decreto, delle caratteristiche che progettisti ed imprese debbano contemplare.
3) Procedere alla emanazione della normativa sulla ricostruzione secondo la tecnica dei testi unici, evitando che si proceda per ordinanze e decreti l’uno sovrapposto all’altro di impervia lettura.
4) Creazione di una filiera unica per l’approvazione dei progetti di ricostruzione che comprenda tutti i soggetti interessati e creazione di un registro on line dei progetti in cui i portatori di interesse possano verificare lo stato di avanzamento del processo.
5) Chiarire che la previsione delle linee guida in ordine alla dichiarazione di pubblica utilità ed urgenza non implica la possibilità per la Pubblica Amministrazione di “espropriare” i proprietari, ma è funzionale alle esplicazione dei poteri sostitutivi sia per ciò che concerne i lavori del Consorzio, sia nel caso in cui il Consorzio non sia costituito e debba intervenire il Comune.
6) Fornire in tempi rapidi informazioni sullo stato dei sottoservizi e sui lavori per la loro riparazione con cronoprogramma degli interventi di ripristino.
7) Rimuovere integralmente le macerie, anche quelle provenienti da demolizioni, con prima differenziazione effettuata in loco e riutilizzo degli inerti opportunamente trattati.
Completare i puntellamenti strettamente necessari entro un termine perentorio e rimozione della zona rossa man mano che le ditte riconsegnano gli immobili messi in sicurezza. E’ inoltre necessario chiarire a chi spetta e con quali modalità l’onere dello “smantellamento” delle opere di messa in sicurezza.
9) Definizione della disciplina sui finanziamenti prima dell’avvio delle operazioni preliminari alla progettazione dei singoli aggregati così da consentire a tutti i proprietari di valutare in modo congruo il futuro del proprio immobile.
10) Pubblicazione ufficiale degli esiti di agibilità dei singoli edifici anche della zona A del centro storico per consentire l’avvio dei lavori in applicazione della disciplina transitoria prevista dal Decreto Commissariale n. 3.
11) Integrare il prezziario per i lavori di ricostruzione riguardanti gli edifici in muratura anche di interesse storico.
12) Aumento dell’importo previsto per la indagini geologiche, delle verifiche e delle prove strutturali e sui materiali da doversi eseguire come per legge, adeguandolo alle esigenze degli edifici storici.
13) Pubblicazione di un glossario che chiarisca l’univoca interpretazione di termini quali “aggregato”, “ambito”, “piano di ricostruzione”, “interesse primario”, “pubblica utilità”, etc.
B) Tavolo della ricostruzione
14) Creazione di un tavolo di confronto continuo tra Struttura Tecnica di Missione, Comune di L’Aquila, Provincia di L’Aquila, Regione Abruzzo, Sovrintendenza e Coordinamento Proprietari di Immobili del Centro Storico che preveda incontri con cadenza prestabilita.
C) Normativa transitoria.
15) Chiarimento sulla nozione di edifici singoli ed aggregati sotto due profili: a) i criteri ammessi per stabilire la separazione nel caso di più edifici in continuità; b) la possibilità di considerare come edifici singoli anche gli aggregati circondati da strade di agevole accesso.
16) Chiarimento sulla utilizzabilità delle ordinanze 3820 e 3832 per la zona A del centro storico.
17) Chiarimento sulla natura meramente operativa e non anche finanziaria del rimando alle ordinanze vigenti. In particolare prevedere il diritto del proprietario che si avvale della disciplina transitoria ad ususfruire di benefici ulteriori che potrebbero derivare dalle future ordinanze.
18) Chiarire che i lavori di riparazione non determineranno a carico dei proprietari il pagamento della TARSU, né quello dell’imposta sull’occupazione del suolo pubblico.
D) Piano di ricostruzione
19) Esclusione dai piani di ricostruzione per gli immobili (singoli o aggregati) e per gli isolati che debbano essere semplicemente ripristinati senza variazione urbanistica.
20) Riconoscimento, all’interno degli aggregati, delle unità strutturali come oggetto di finanziamento diretto (seppure soggette a coordinamento tecnico con l’aggregato e coordinamento amministrativo con il consorzio) e definire le caratteristiche tecniche che le unità strutturali devono avere per essere riconosciute tali.
21) Definire procedure accelerate, ricorrendo anche alle deroghe prevista dalla OPCM 3753, qualora risulti inevitabile per talune tipologie di lavori il ricorso alla gara pubblica. In ogni caso esclusione del meccanismo del massimo ribasso per l’aggiudicazione.
22) Prevedere e normare con tempi certi l’eventuale necessità di ricorrere alla demolizione e ricostruzione, anche mediante piani di recupero e risanamento urbanistico ed edilizio o delocalizzazione, per gli edifici, gli aggregati, ed i comparti, le cui condizioni strutturali, tipologiche ed architettoniche, rendono impraticabile, sconveniente o antieconomico l’intervento di recupero, sempreché si tratti di immobili non appartenenti al patrimonio storico culturale sottoposto a vincolo.
23) Definizione della normativa tecnica sugli interventi attraverso la pubblicazione di linee guida chiare che esplichino sia la tipologia degli interventi sia la loro presentazione in fase progettuale in maniera omogenea.
24) Esclusione dalla disciplina dei consorzi per gli edifici per i quali sia già costituito il condominio, con conseguente applicazione della disciplina già esistente per le aree extra moenia
E) Disposizione finanziarie
25) Previsione del finanziamento delle seguenti categorie di interventi:
a) parti comuni
b) parti strutturali
c) facciate, inclusi elementi decorativi
d) impianti funzionali alla piena agibilità ed abitabilità dell’edificio
e) opere di rafforzamento o miglioramento sismico
f) opere di restauro architettonico
g) opere di consolidamento strutturale
h) opere di demolizione e ricostruzione
i) interventi di riqualificazione e miglioramento energetico
26) Oltre alle prime case, previsione di un contributo pari al 100% di tutti gli immobili regolarmente locati alla data del 6 aprile 2009 con proseguimento del contratto in essere, nel rispetto delle esigenze del locatario al momento della dichiarazione di fine lavori, e delle seconde case “a disposizione” dei proprietari non residenti.
27) Previsione di un contributo pari al 100%, cumulabile con gli altri, per la ricostruzione delle seconde e terze case, anche se di proprietari non residenti, se messe a disposizione per la locazione, prevedendo la possibilità del finanziamento agevolato.
28) Previsione di un contributo pari al 100%, cumulabile con gli altri, per la ricostruzione di studi professionali e locali commerciali, anche se di proprietari non residenti, in uso proprio o se messi a disposizione per la locazione, prevedendo, anche per le attività commerciali, professionali e/o produttive, la possibilità del finanziamento agevolato.
29) Prevedere che le successioni dei deceduti a causa degli eventi sismici siano esenti dalle imposte di successione, di trascrizione e catastali, nonché da ogni altra tassa o diritto.
30) Previsione della finanziabilità di adeguamento sismico fino all’80%, almeno per le aree risultate più a rischio dalla micro zonazione e previsione di maggiorazioni economiche per interventi di miglioramento energetico anche con tecniche innovative ad impatto zero per il centro storico”.
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