CNR, altro dossier sisma occultato e sparito
L’Aquila – Alcuni studi scientifici del Centro nazionale ricerche (il prestigioso CNR) nel 2007 avevano evidenziato e calcolato il rischio sismico in Abruzzo in termini probabilistici, sulla base di un periodo temporale definito. Ma queste ricerche non avevano avuto seguito, ovvero non erano state tenute in considerazione. Se ne parlera’ stasera (ore 23,33) su RaiNews24 con l’inchiesta “Terremoti all’italiana” realizzata da Ezio Cerasi e Claudio Borelli. I ricercatori del Cnr avevano consegnato alla Protezione Civile uno studio che fissava una probabilita’ del 30 per cento – la piu’ alta in Italia – per un terremoto con magnitudo superiore a 5.3. Quello del 6 aprile, come hanno confermato oggi sismologi di tutto il mondo riuniti a L’Aquila, fu di 5,8 magnitudine locale. Allora?
Sono finora tre i documenti scientifici sulla possibilità di forti terremoti nell’Aquilano che dal 2003 e da dopo, ma anche dagli anni Ottanta (studio sulla natura del sottosuolo, idonea a procurare fortissime accelerazioni gravitazionali sismiche), sono stati prodotti, consegnati, ma ignorati o insabbiati o chiusi nei cassetti. Soltanto la Provincia dell’Aquila ne tenne conto e chiese fondi, che non arrivarono mai.
Le notizie di questo tipo turbano, ma soprattutto richiedono risposte, che fino ad oggi non sono arrivate da nessuno: politica e istituzioni sembrano sorde e aggirano l’argomento, oppure tacciono come se si parlasse di peste o di pandemia. La gente, dopo una strage di 300 persone, e la distruzione di una città , ha invece diritto di sapere tutto, per filo e per segno. L’inchiesta della Procura punta il dito, viene riferito, su un’ottantina di persone: tra loro nessun politico, si apprende oggi, ed è presumibile che invece ci siano imprenditori e tecnici. Ma la storia dei dossier e dei documenti forse troppo allarmanti per essere creduti, va chiarita fino in fondo. Nessuno s’illuda che su fatti tanto gravi scenda prima o poi il silenzio. Dovrebbero chiuderci d’autorità , in stile bulgaro, il sito, visto che stavolta nessuno… lo può annullare comprandolo. (G.Col.)
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