CISL per ripristino mensa San Salvatore
L’Aquila – Basta con i cibi precotti e riscaldati: si deve tornare ad una vera mensa in cui si cucini, magari non da leccarsi i baffi, ma si cucini: quindi ripristino immediato della mensa aziendale dell’ospedale San Salvatore, chiusa dopo il 6 aprile 2009. E’ la richiesta avanzata dalla Cisl, che ha raccolto numerose lamentele da parte dei pazienti e del personale. ” Abbiamo ricevuto una serie di proteste sul servizio offerto e sulla qualita’ del cibo”, dichiara Gianfranco Giorgi, Segretario Regionale Cisl, ” prima del terremoto i pasti venivano preparati direttamente nella cucina della mensa. Oggi, invece, vengono serviti soltanto precotti, riscaldati al forno, che non hanno le stesse caratteristiche del cibo cucinato al momento. Non solo. Spesso, durante l’orario di apertura della mensa alcune portate, soprattutto la pasta, vengono a mancare e gli utenti devono accontentarsi di quello che trovano. Agli amministrativi che lavorano a Collemaggio e in altre sedi i pasti,da consumare sulla scrivania, sono dati al sacco, cosi’ come nelle sale operatorie. Urge” conclude Giorgi, ” il ripristino di una vera mensa aziendale a garanzia della qualita’ del servizio offerto sia ai pazienti ricoverati che al personale dell’Ospedale e agli esterni, che per mangiare pagano 6,50 euro”. La Cisl chiede un immediato incontro con la Direzione della ASL per affrontare il problema e valutare anche l’ipotesi dell’introduzione di buoni – pasto per i dipendenti. (Nella foto un tipo di cibo precotto dei tanti che si trovano sul mercato)
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