Crollo convitto, se ne riparla a ottobre
L’Aquila – Ci mancavano anche i difetti di notifica (e bisognerebbe anche appurare chi ne è responsabile e perchè si è verificato) per ostacolare i processi per i crolli. Almeno in certi casi, come in quello del convitto nazionale, così scottanti e umanamente significativi, non dovrebbero verificarsi: invece ci sono. Cui prodest? Si terra’ il prossimo 27 ottobre l’udienza preliminare relativa al crollo della sede del Convitto nazionale, a seguito del terremoto del 6 aprile di un anno fa. Il rinvio e’ stato deciso stamane dal Gup del Tribunale dell’Aquila a causa di un difetto di notifica al Convitto che, come istituzione, e’ stato citato per responsabilita’ civile. La Procura della Repubblica aveva chiesto il rinvio a guidizio per Livio Bearzi, preside della scuola, e per Vincenzo Mazzotta, dirigente della Provincia dell’Aquila, ai quali vengono contestati i reati di omicidio colposo (sotto le macerie rimasero tre ragazzi), disastro colposo e lesioni gravi. Intanto, si e’ in attesa del pronunciamento della Corte di Cassazione (27 settembre la data fissata) sull’istanza di trasferimento del processo al Tribunale di Campobasso, presentata dai legali di Bearzi, in quanto all’Aquila non ci sarebbe il clima adatto per un giudizio sereno ed equo.
(Nella foto la parte posteriore dell’edificio del convitto, con vistosi crolli)
Non c'è ancora nessun commento.