“Mai esistito il concetto di verde pubblico”


L’Aquila – Da Franco Taccia riceviamo: “L’idea del completo utilizzo di Piazza d’Armi (ovvero di quanto rimane dopo le palazzine della GG/FF e “dulcis in fundo” l’ennesima chiesa) mi trova ovviamente daccordo. Tuttavia, durante i miei primi 60 anni, ho avuto piu’ volte modo di osservare, con raccapriccio, che a L’Aquila il concetto del verde pubblico non è mai esistito.
In quest’ottica, qualsiasi realizzazione in spazi destinati a verde diventa sempre l’occasione per buttare altre tonnellate di cemento. Dico questo perche’ in fin dei conti l’area in questione era destinata ad essere il polmone verde della citta’ e non è che dopo il terremoto tale esigenza sia venuta meno, anzi. Ben venga la sistemazione del campo di atletica e di calcio ma, per carità, basta atro cemento.
Il Parco (?) del Sole è peggio della giungla, il Parco (?) del Castello è ridotto ad una sorta di cimitero di Alberi, una volta rigogliosi, adesso in agonia, sui quali l’unico intervento, scriteriato, del Comune è stato quello, anni fa’, di inchiodare su ogni tronco una targhetta con un numero, dimostrando anche con questo piccolo particolare, l’incuria per le povere piante, ed il rifacimento dei cordoli delle aiuole (?) ovviamente in cemento ed altrettanto ovviamente tutte sfaldate nel corso degli anni.
In compenso spuntano come funghi i progetti di nuovi teatri quando sarebbe molto piu’ corretto concentrare le energie sul restauro del TEATRO (quello vero, dietro S. Bernardino).
Non passa per la mente a nessuno che in Gran Bretagna o in Francia ci sono distese sterminate di campi da gioco, senza neppure una gradinata, sui quali migliaia di giovani possono fare sport.
Certo, poi bisogna innaffiarli questi campi, tagliare l’erba, piantare qualche “porta” per il calcio o ad H per il rugby.
Tutte cose assolutamente normali nel resto del mondo, irrealizzabili a L’Aquila,tanto c’è la scusa del terremoto.
Infine, senza voglia di polemizzare, ma quando si parla di polmone verde, c’è una sia pur pallida idea di come è fatto il parco della Reggia di Caserta o la riserva di Stupinigi o Villa Adriana a Tivoli? Non è che sono spuntati come funghi, sono stati curati nel corso dei secoli, senza cemento. Magari, fra tante iniziative che servono solo a sprecare tempo e soldi, perche’ non si chiede una consulenza ad un esperto “botanico”, visto che parliamo di verde?”.
(Nella foto Col: “verde pubblico” spontaneo in piazza Duomo, zona riaperta al pubblico)


16 Luglio 2010

Categoria : Dai Lettori
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