Bussi, no alla Montedison
Pescara – Va avanti senza altri intoppi il processo davanti al GUP di Pescara per i veleni e la maxidiscarica di Bussi, scopert solo 4 anni fa e ritenuta oggi la più grande d’Europa. Tonnellate di veleni micidiali sotterrati per anni, grazie anche ad occhi chiusi, orecchie tappate, silenzi e distrazioni da parte di tutte le autorità : sotterrati sotto l’autostrada A-25, a due passi dal fiume, dalla ferrovia, da zone urbane e dall’ospedale di Popoli. Oggi gli imputati ci sono e anche i loro avvocati, molti davvero agguerriti. Il GUP ha respinto oggi una richiesta della Montedison, che riteneva necessaria una nuova perizia idrogeologica nella zona, per poter valutare le connessioni tra i veleni e i danni all’ambiente. Si sarebbe trattato di una perdita di tempo e di denaro, che il giudice ha ritenuto non necessaria: per andare avanti c’è quanto basta, anche documenti esibiti dalla Solvay che dimostrerebbero una volontà mirata – fikn dagli anni Settanta – di sotterrare i veleni. Una volontà e quindi piena consapevolezza. E’ fermo, in attesa delle autorizzazioni e delle solite scartoffie, il piano da 800.000 euro per la bonifica dell’area avvelenata. Aspetta che da Roma e altrove si dica di sì. I veleni possono stare tranquilli: hanno ancora parecchi anni da vivere sottoterra. Indisturbati. Prossima udienza il 29 luglio. (Nella foto: vista dall’alto, e circondata in nero, l’area della discarica dei veleni sotto la A-25 tra Bussi e Popoli)
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