Se L’Aquila avesse uno stadio capiente…
L’Aquila – Cosa ci sarebbe di più utile alla disastrata popolazione aquilana, ora che fa caldo, di un grande concerto di voci famose, di big del momento? Forse niente, a parte ovviamente una immediata ricostruzione e case per gli attendati. Chi viaggia per l’Abruzzo in queste settimane di pendolarismo forzato, nota che grandi concerti sono programmati, ad esempio, nel magnifico stadio di Teramo. Uno già ce n’è stato, quello di Vasco Rossi, e altri ce ne saranno. Si moltiplicano, inoltre, le iniziative dei cantanti a favore dei terremotati, ma tutte altrove, semplicemente perchè L’Aquila non ha uno stadio vero e proprio, un luogo di aggregazione in cui richiamare migliaia di giovani. Non lo ha e ormai c’è da supporre che non lo avrà per chi sa quanti anni ancora. Negli stadi si tengono, oltre alle manifestazioni sportive, molte altre manifestazioni capaci di aggregare. L’Aquila è una città universitaria, con migliaia di giovani che ogni sera si affollavano in centro, non sapendo cosa fare e dove farlo: fortissima si avvertiva proprio la mancanza di musica, di concerti, visto che i giovani, in pratica, sono attratti unicamente dalla musica. Ma un vero stadio la città non lo ha mai avuto negli anni recenti: lo ebbe decenni e decenni orsono… quando vi fu – va rinosciuto senza rèmore o esitazioni, perchè è storia – un vero sviluppo urbanistico e architettonico, durante il regime fascista. Negli anni successivi solo inettitudine, ritardi, incompiute, le solite “aquilanate” di cui rimane testimonianza scottante lo stadio del rugby: opera in corso da vent’anni, incompiuta fino al sisma del 6 aprile, oggi e domani chi sa come andrà a finire. La cosa che più indigna, ma evidentemente è digerita dalla gente che non pensa e non ricorda, è che molti dei politici responsabili di quella clamorosa incompiuta, sono ancora in circolazione e qualcuno anche alla ribalta! Il caso è clamoroso, per L’Aquila è la città del rugby e dal rugby ha avuto le pochissime, rare soddisfazioni del suo passato lontano e recente.
Oggi potremmo avere concerti, non solo di beneficenza speriamo, che si tengono altrove, perchè altri politici e amministratori, evidentemente migliori di gran lunga, hanno saputo fare delle scelte e realizzare delle opere.
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