Costantini su ordinanze scuole e case
L’Aquila – Il capogruppo Idv in Consiglio regionale,Carlo Costantini, scrive: “Da ormai quasi un mese il Governo e il Presidente della Regione esternano in modo autocelebrativo il fatto che per la prima volta si è adottato un decreto a sole due settimane da un terremoto. Quello che però non dicono è che il decreto 39 è il provvedimento più vuoto di contenuti immediatamente operativi e di copertura finanziaria che sia mai stato adottato in una fase post terremoto. E ai cittadini ospitati nelle tendopoli poco interessa il fatto che il decreto 39 sia stato emanato a tempo di record, se poi il decreto stesso rinvia tutte le decisioni operative a ordinanze che a oggi, a circa 20 giorni dalla seduta del Consiglio dei Ministri del 23 aprile, non sono state ancora adottate. Forse qualcuno non si è ancora reso conto che il futuro de L’Aquila si sta giocando proprio in questi giorni. Se i cittadini – soprattutto quelli proprietari di immobili in codice A (agibile eventualmente con piccole lesioni da riparare) e in codice B (temporaneamente inagibile) – non saranno immediatamente messi, con le necessarie ordinanze, nelle condizioni di conoscere procedure e risorse economiche certe di cui potranno disporre per operare i necessari interventi sulle abitazioni con imprese di propria fiducia, neppure loro saranno in grado a settembre di lasciare le tende. E se le scuole, quelle agibili, temporaneamente inagibili o parzialmente inagibili, non saranno nello stesso modo poste nella condizione di operare gli interventi necessari per ripristinare l’agibilità piena, anche le scuole non saranno in grado a settembre di garantire la ripresa dell’anno scolastico, pur se con turni diversificati e con inevitabili disagi. Il problema è capire a chi si è rivolto il Governo nella seduta del 23 aprile, considerato che siamo nella imminenza di elezioni. Se si è rivolto all’opinione pubblica nazionale, il decreto 39 è certamente riuscito a trasferire un segnale rassicurante e di efficienza. Se invece si è rivolto – come aveva il dovere – alle popolazioni colpite dal terremoto che non vogliono abbandonare L’Aquila e che si aspettano di tornare almeno per settembre in condizioni minime di normalità, allora la risposta è stata completamente inesistente. E ormai per ogni giorno che passa senza che le ordinanze cui rinvia il decreto 39 vengano adottate, si allontana sempre di più la possibilità che a settembre il maggior numero di cittadini aquilani possa uscire dalle tende e tornare dagli alberghi sulla costa. E anche i 3000 moduli abitativi, destinati a circa 13.000 cittadini aquilani, risulteranno assolutamente insufficienti”.
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