Afa pesante, venerdì il picco


L’Aquila – Erano diversi anni che in Abruzzo non si aveva un luglio (prima del solleone, che comincia in teoria domani e dura fino al 15 agosto) tanto caldo, anzi tropicale, visto che le temperature molto elevate sono accompagnate da quanto c’è di peggio: l’umidità. Non c’è scampo, e 33 gradi, come quelli registrati da molti termometri anche in centri a 1.000 metri di altitudine, a causa dell’umidità nell’aria sembrano 36 o 37. Oggi temperature da piegare anche i più resistenti anche a L’Aquila, 720 metri, e nei paesi intorno, dove alle 13 non si vedeva circolare un’anima viva: tutti al riparo dalla calura impietosa, lavori nei campi fermi, animali stravaccati ansimanti nei ritagli di ombra. Luglio caldissimo ormai da dieci giorni, e il peggio deve ancora arriv are: venerdì dovrebbe aversi il picco di calore, dovuto alla “bolla” di aria africana che staziona sul Mediterraneo.
L’ondata di calore che avvolge l’Italia fa scattare l’allerta del ministero della Salute, che inviera’ una lettera a comuni, prefetti e medici di famiglia per affrontare al meglio l’emergenza e ha gia’ predisposto l’attivazione di un numero verde per la popolazione. Il ministro Ferruccio Fazio ha incontrato questa mattina rappresentanti delle regioni, dei Comuni, del Viminale, della Protezione Civile e dei medici di famiglia per fare il punto e predisporre misure aggiuntive oltre al Piano per le ondate di calore gia’ approntato, a partire dal numero verde 1500 che sara’ disponibile entro uno o due giorni. “Siamo in situazione di allerta – spiega Fazio – in nord e centro Italia c’e’ una situazione meteo che fa ritenere possa essere a rischio parte della popolazione, soprattutto gli anziani fragili, e nei prossimi giorni il caldo aumentera’”. Per questo il ministero ha predisposto l’attivazione del numero 1500, che “servira’ ai cittadini per chiedere informazioni agli operatori, anche medici, su come comportarsi e sui numeri utili da chiamare in caso di bisogno”. Inoltre, spiega Fazio, il ministero ha preparato una lettera “che spediro’ a assessori, prefetti, Anci e medici di famiglia per attivare l’allerta, affinche’ tutti siano pronti all’emergenza”. (AGI) Pgi


14 Luglio 2010

Categoria : Cronaca
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