Conte, esternazioni dell’anima
(di Laura Barocci) – Che sia possibile esprimere sensazioni molto forti con l’arte è indubbio e Antonio Conte, giovane artista partenopeo, che di questa splendida terra ha tutta la solarità e la fantasia, ci riesce benissimo. L’artista frequenta e conosce anche l’Abruzzo, specie la zona di Pennadomo. E’ strano e nello stesso tempo emozionante restare stupiti davanti ai suoi particolarissimi lavori ed essere certi che ha molto da dire, anche al di fuori di questo suo coloratissimo mondo. La sua pittura esce dalla pura rappresentazione della figura perchè restituisce con grande forza espressiva quello che ha dentro. Guardando i suoi dipinti, viene naturale avvicinarlo all’espressionismo tedesco.
Un “espressionista” del XXI secolo…tra Sogno e Realtà. Diavolo e Acquasanta…
Inevitabile l’accostamento a questa corrente artistica, per la sua naturale propensione ad esprimere, attraverso la pittura, i sentimenti più intimi e passionali con il suo tratto deciso ed aggressivo e il suo modo di utilizzare colori forti, intensi e violenti. Accostamenti cromatici a tratti irreali e forse improbabili, ma dall’effetto fantastico e devastante, fanno il resto… La tela diventa come uno specchio dove si riflettono le sue emozioni, emozioni che riesce a trasferire su chiunque vi si trovi davanti.
Antonio Conte regala pezzetti di anima, che esplodono dai suoi dipinti, proprio come uno specchio che si frantuma in mille pezzi, investendo l’attonito spettatore di tanta espressività. I suoi lavori hanno un filo conduttore che li accomuna, un misto di carnalità e dolore. Riesce ad esprimere sensualità, attraverso la pittura, ma anche sofferenza.
La sua pittura è caratterizzata dall’inserimento di elementi come parole e frasi (a volte estrapolazioni di testi di canzoni, a volte pensieri dettati dall’ispirazione del momento) scritte direttamente sul quadro, come graffiti che si imprimono nella mente dell’osservatore, per non uscirne più, oppure gocce di pittura che colano, come a simulare il sanguinare di ferite aperte.
Carnalità e dolore, sensualità e sofferenza…Vere e proprie ”Esternazioni dell’anima”.
Quest’anno, l’artista ha realizzato ed esposto “Facce da Facebook” una serie di ritratti ispirati alle immagini dei profili presenti sul popolare social network. Sono persone, persone vere, “Facce”, come l’artista ama chiamarle. Questi bellissimi ritratti, restituiscono, oltre alla sapiente ricerca della fisicità dei soggetti, chi nello sguardo malinconico, chi nell’atteggiamento della postura, una parte di lui.
Dice Antonio Conte: “Ogni Faccia è l’unione tra la persona ritratta e me … Come se io mettessi un profumo e voi sentiste un odore su di me che non è più il profumo che ho comprato e spruzzato sul mio collo né tanto meno l’odore della mia pelle, ma un nuovo profumo che è dato dall’unione dei due odori precedenti, diventati adesso un tutt’uno. Ogni Faccia è proprio questo nuovo profumo, che non è più né la persona dietro al dipinto, né io davanti al quadro da realizzare ma l’unione di queste due cose. Ogni Faccia è questo nuovo profumo”.
L’artista si è avvalso della collaborazione della scrittrice Giulia Riccò, la quale ha creato per ogni personaggio un profilo, inventando per ciascuno di essi storie romantiche, incubi o vita quotidiana. Il risultato è tutto da vedere…ed ascoltare. Si, perchè “Facce da Facebook” non è soltanto esposizione dei ritratti, ma anche ascolto dei racconti di Giulia. E noi, “comuni mortali”, restiamo di stucco davanti a queste sue “Esternazioni dell’anima”, perchè qualcosa ci fa percepire che oltre all’indiscutibile abilità tecnica, c’è amore dietro il suo lavoro. E passione.
(Nella foto il dipinto ‘Amore di plastica sottovuoto’)
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