Rapagnà: norme ad hoc per l’edilizia
Roseto – L’Associazione Mia Casa d’Abruzzo, rende noto il fondatore Pio Rapagnà, chiede al Consiglio regionale di “predisporre” un testo legislativo “specifico e ad hoc” contenente “norme di indirizzo” all’altezza di una vera e propria “Legge quadro” in merito alla “riparazione e ricostruzione” della Edilizia Residenziale Pubblica ,e in particolare per la loro messa in sicurezza antisismica, con ben individuati capitoli di spesa e risorse finanziarie immediatamente utilizzabili.
Dice una nota di Pio Rapagnà: “La Proposta di legge di iniziativa rigorosamente del Consiglio regionale, assegnata in via di necessità ed urgenza alla 2^ Commissione Consiliare, dovrebbe essere portata in aula alla prima seduta utile del Consiglio regionale e, in ogni caso, prima della sospensione dei lavori per le ferie estive.
Il Consiglio regionale è chiamato inoltre, in quanto massima ed unica Isitutuzione legislativa regionale autonoma, a predisporre “provvedimenti” e “piani strategici” per la “riqualificazione e messa in sicurezza” dell’Edilizia Residenziale Pubblica a rischio sismico, dentro e fuori il cratere e su tutto il territorio regionale. Le Istituzioni regionali e della Protezione Civile forniscano indicazioni precise e fattibili sia alle 5 ATER della Regione Abruzzo e sia ai tantissimi Comuni “direttamente” proprietari di alloggi di Edilizia Residenziale Pubblica Regionale e Comunale, mettendoli nelle condizioni, anche finanziarie, di provvedere nel più breve tempo possibile.
In un contesto di “gravi ed ingiustificabili ritardi” nell’avvio effettivo sia della “ricostruzione leggeria” e sia della più impegnativa “ricostruzione pesante”, particolare allarme e preoccupazione desta il fatto che il cosiddetto “Decreto Abruzzo” del 29 aprile 2009 attribuisce alla “Fintecna” il potere di subentrare perfino nella proprietà degli immobili distrutti dal sisma, in particolare di quelli non ricostruiti, o gravati da mutui i cui proprietari dovessero decidere che non vale la pena continuare a pagare le rate rimaste.
E’ noto che la Fintecna possiede il 100% della “Società Patrimonio dello Stato S.p.a.”, si occupa anche di privatizzazioni ed ha già partecipato all’acquisto di immobili pubblici per svariati milioni di euro sia dall’Agenzia del Demanio e sia dagli IACP (a partire dalla Legge 560/93 per la alienazione della Edilizia Residenziale Pubblica). Pertanto, ogni ritardo nella ricostruzione potrebbe incentivare tutta una serie di “rinunce” e “nascondere” operazioni immobiliari e speculazioni urbanistiche ed edilizie sugli edifici, sulla aree verdi e su importanti e qualificati spazi “pertinenziali” di interi complessi e condomini danneggiati o resi inagibili.
Il Mia Casa ribadisce che le abitazioni di Edilizia Residenziale Pubblica “sovvenzionata” regionale e comunale sono un patrimonio enorme e prezioso per il futuro dell’Aquila e dei Comuni del cratere e nella Provincia dell’Aquila è pari a 6.874 alloggi su un totale di 22.506 alloggi presenti su tutto il territorio regionale, mentre ammonta a circa 23.780 alloggi il patrimonio di Edilizia Residenziale “mista pubblico-privato”, cioè convenzionata, agevolata, contrattata, contributi prima casa, realizzato anche da Cooperative e Consorzi di Cooperative e costruttori privati.
L’impegno e l’intervento legislativo, di indirizzo e di controllo del Consiglio regionale è “sostanziale e inevitabile”, ed ogni Consigliere è fortemente responsabile di quello che fa o non fa nel merito della “ricostruzione e messa in sicurezza”: è un impegno “unitario e solidale” che il Mia Casa torna di nuovo a chiedere al Consiglio ed ai Consilieri sia di maggioranza e sia di opposizione”.
(Nella foto Pio Rapagnà)
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