Festival d’Annunzio: Tiboni critica Mascia

Pescara – Se anche il padre, e l’uomo più importante della cultura moderna a Pescara non da oggi, Edoardo Tiboni, se la prende con il sindaco Albore Mascia sui pasticci del festival dannunziano, qualcosa che non quadra deve esserci: la cultura a pagamento, la cultura nel segno della politica e degli amici, la cultura gratificante (per alcuni) è soltanto sbandamento dalla retta via. Forse Pescara avrebbe bisogno di altro, e anche D’Annunzio, che non gradirebbe ciò che sta accadendo nel suo nome. Edoardo Tiboni, patron dei premi Flaiano, si dice “sopreso” per le dichiarazioni rilasciate ieri dal sindaco di Pescara, Luigi Albore Mascia, sul Festival Dannunziano, che si svolgera’ a fine luglio in citta’. “Sorprende – dice Tiboni – che il sindaco definisca il festival dannunziano il primo grande evento di respiro internazionale capace di dar nuovo slancio all’immagine della citta’ e della regione”. Mascia, per Tiboni, ignora la storia culturale della sua citta’ e gli eventi che si sono susseguiti come la Coppa Acerbo e il Festival Jazz o comunque i Premi Flaiano dell’ultimo quarantennio che hanno portato in citta’ personaggi di prim’ordine. “Non credo – prosegue Tiboni – che si renda un buon servizio a Pescara ed all’Abruzzo intero, soprattutto in momenti di difficolta’ come gli attuali, ignorando questa realta’ confermata nei giorni scorsi dal successo della 37esima edizione del Premio Flaiano, realizzato nonostante incertezze perduranti sui sostegni regionali. L’impegno dei pescaresi, a cominciare dal sindaco in carica, deve consistere nell’esaltare, in tutta la loro dimensione, sia d’Annunzio che Flaiano, compiacendosi, semmai, che figure cosi’ illustri abbiano avuto i natali nel cuore della vecchia Pescara”.