L’Aquila non è Fort Apache
L’Aquila – Da Franco Taccia riceviamo: “Gli animi degli aquilani sono a dir poco inaspriti dai fatti di Roma, dove migliaia di persone pacifiche ed inermi sono state affrontate come fossero una banda di “lanzichenecchi”.
Tutto cio’ mentre tra i manifestanti passavano tranquillamente turisti giapponesi e le auto in sosta non hanno riportato neppure un graffio. Adesso Maroni, che di scontri con la polizia se ne intende visto che s’è beccata una condanna a 4 mesi e 20 giorni per aver cercato di azzannare la caviglia di un poliziotto, dice che si fara’ riferire i fatti, magari da chi ha ordinato alle forze dell’ordine di usare le maniere forti.
Nel frattempo visto che non siamo a Beirut o a Kabul e neppure a Casal di Principe credo sarebbe il caso di togliere da Piazza Regina Margherita e dall’ incrocio al Grande Albergo e sopra tutto ai Quattro Cantoni le decine di militari (che intanto non portano piu’ i giubbini antiproiettile) che fanno somigliare L’Aquila a Fort Apache.
Per verificare i documenti dei mezzi autorizzati due persone bastano ed avanzano e le Forze Armate potrebbero essere adoperate per evitare che le case abbandonate dopo il sisma continuino ad essere saccheggiate, oppure, visto che l’Esercito è dotato di uomini e mezzi, impiegate per contribuire alla pulizia del parco del Castello, magari collaborando con i cittadini che gia’ hanno provato a togliere un po’ di erbacce ed altro”.
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