I radicali e il sindaco “preoccupato”
Teramo – Scrive Orazio Papili dei radicali: “Restiamo colpiti stamane nel leggere della preoccupazione che affligge il nostro primo cittadino legata alla nostra presenza ieri nel cantiere dello svincolo del lotto zero all’Acquaviva.
La nostra partecipazione, ben lungi dall’entrare nel merito dell’opera, è stata motivata dall’ennesima forzatura dei tempi che caratterizza l’attività di questa amministrazione nella gestione delle opere pubbliche. Ci sembra sacrosanto attendere l’esito del secondo ricorso al Tar contro lo svincolo: che forse sia l’esito di quest’ultimo a preoccupare il sindaco e non l’intervento della forza politica che rappresentiamo? Visti i motivi che hanno animato la nostra presenza ci pare che più che di dejavu si possa parlare di pregiudizio nei confronti della nostra forza politica che, diversamente da quanto fanno le altre, compresa quella a cui appartiene il sindaco, è più abituata a preoccuparsi di principi generali che di interessi particolari.
Cogliamo l’occasione quindi di sollevare il sindaco da questo falso timore e contestualmente approfittiamo dell’opportunità per fargli presente alcune questioni che anche grazie a certe condotte sono diventate, queste sì, per noi e per la cittadinanza fonti di serie preoccupazioni. La gestione disinvolta e nebbiosa dell’affaire teatro Romano, la grave e antidemocratica gestione dell’istituto referendario comunale legato al caso dello stadio, gli innumerevoli chiacchiericci su criteri e modalità di assunzione e di conferimento degli incarichi. Ci sembra proprio di riscontrare da questi pochi esempi sopra descritti che la nostra analisi/denuncia contenuta nel dossier la “Peste Italiana” sia quanto mai attuale e calzante”.
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