Emendamento tasse: Cialente e Mantini
L’Aquila – Ecco i primi commenti alla notizia dell’estensione della rateazione delle tasse pregresse per gli aquilani. Il sindaco Cialente: “L’emendamento che fissa in 120 rate, anziché 60, la restituzione dei tributi e contributi arretrati, e dunque in un periodo di 10 anni anziché 5, rappresenta un passo avanti da parte del Governo, ma purtroppo non è ancora sufficiente”.
“Resta sempre il fatto – spiega Cialente – che ciò che non è stato versato andrà restituito al 100 per cento. Per essere chiari, fino a stamattina un lavoratore aquilano con uno stipendio netto di mille euro avrebbe avuto una decurtazione in busta paga di 266 euro, restando con uno stipendio di appena 740euro, da terremotato e magari con un coniuge in cassa integrazione. Con l’emendamento inserito questa sera in finanziaria da parte del Governo quello stesso lavoratore avrà una ritenuta in busta paga di 134 euro e uno stipendio di 876 euro. In ogni caso, come si vede, si tratta di decurtazioni insostenibili per le famiglie aquilane. Chiediamo – ha aggiunto Cialente – di avere lo stesso trattamento riservato ad altri territori colpiti da terremoti, come l’Umbria, dove i lavoratori stanno restituendo al fisco, in 10 anni, 46 euro al mese, vale a dire il 40 per cento di quanto non versato. Eravamo pronti a cominciare a restituire i tributi arretrati dal 1 gennaio e non, come avvenuto nei casi di Umbria e Molise, dopo 12 anni, ma la restituzione del 100 per cento è veramente insostenibile”.
MANTINI – Il deputato aquilano Pierluigi Mantini ha detto: “La restituzione in 10 anni del 100% delle tasse e dei contributi è un passo in avanti, merito dell’ampia mobilitazione degli aquilani, ma non è sufficiente. Resta l’inaccettabile discriminazione degli abruzzesi rispetto agli altri cittadini del terremoto e resta l’insostenibilità dei termini per l’inizio dei versamenti.
Andiamo avanti, con realismo e con prudenza, evitando ogni strumentalizzazione, ma anche con la coscienza piena dei nostri diritti e di una svolta positiva per il futuro della ricostruzione.
Naturalmente non tutto dipende dal governo centrale, occorre stimolare progetti, idee e professionalità con un’amministrazione capace, attenta al mercato e alla legalità”.
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