Sanitòpoli, sì a sequestro beni imputati
Pescara – Il GUP di Pescara, Zaccagnini, ha accordato alle parti civili il sequestro preventivo dei beni degli imputati, per un importo complessivo di quasi 50 milioni di euro.La decisione del giudice Zaccagnini imprime una decisa svolta al processo detto Sanitòpoli, che è ancora in fase di udienza preliminare. Il sequestro, che è preventivo, quindi precauzionale, era stato chiesto dalle parti civili ammesse in giudizio, tra le quali la Regione Abruzzo. Il difensore dell’imputato più noto, l’ex presidente Ottaviano Del Turco, avv. Caiazza, aveva chiesto con altri suoi colleghi il trasferimento del processo in altra sede, Avezzano o L’Aquila, e quindi di soprassedere alla decisione sul sequestro. Il magistrato è stato di diverso avviso ed è andato avanti. Ora il processo si ferma e riprenderà in autunno.
Duro il commento di Del Turco che ha detto ai giornalisti: “E’ il sistema di potere, di poteri forti, che emerge e compromette la serenità del giudizio. Vengono sequestrati beni anche a persone a me vicine, e su questo non voglio pronunciarmi. Ma dico che io da presidente mi sono opposto ai padroni delle cliniche, agli affaristi della speculazione immobiliare, ai padroni delle autostrade più scomode d’Europa, ma dai pedaggi più cari. Ci si sedeva attorno ad un tavolo quando c’erano grandi argomenti da discutere e si diceva ‘parlemene’. Cioè si pensava di potersi mettere d’accordo su tutto. Ma con me, no. Ecco ora cosa accade…”.
Dichiarazioni sicuramente pesanti, che forse un difensore prudente sconsiglierebbe. Ma Del Turco è noto anche per la sua irruenza oratoria.
(Nella foto Ottaviano Del Turco)
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