Tasse a rate più lunghe, ma tasse – In extremis approvato un emendamento-contentino
L’Aquila – Una giornata nera, vergognosa per lo Stato secondo molti, e alla fine – alle 19,30 – in extremis il contentino: approvato un emendamento frettoloso, una “pezza a colore”, che estende a 120 mesi (10 anni) il periodo per la restituzione a rate delle tasse non pagate, a partire dal gennaio 2011. Niente di più: le tasse da pagare (che stiamo già pagando) restano intatte. Una notizia accolta con un minimo di favore, ma il problema resta tutto intero: la gente non ce la fa a pagare le tasse, questo è il discorso, in una città con 16.000 cassintegrati, migliaia di imprenditori minori rovinati, disoccupati sempre più numerosi, beni finiti in fumo, disperazione, sconforto, solitudine. E neppure una pietra rimessa al suo posto per una parvenza di ricostruzione vera. Niente, dopo 15 mesi.
La gente, in parte in viaggio di ritorno verso L’Aquila e il resto del cratere, è raggiunta dalla notizia in auto o in autobus.
Una giornata di urli, cortei, bastonate della polizia, feriti, violenze, insulti, disordini, repressione da molti giudicata eccessiva per proteggere i palazzi romani da una folla con bandiere verdi e nere (lutto e speranza, come nel 1703), che voleva solo manifestare senza violenza. Giornata finita male, malissimo: la democrazia è altrove. E il Governo resta abbarbicato alla sua sete di fiscalità . Per altri andò diversamente, ma non in tempi modernui, bensì bnel 1703, quando altri governio e governatori tolsero le tasse, punto e basta. La protesta non finisce oggi, e a questo punto, potrebbe accadere di tutto. Qualcuno avrebbe dovuto rendersene conto: sei mesi di proroga di sospensione totale delle tasse non avrebbero rovinato nessuno, in un paese che conta decine di migliaia di auto blu per vip e politici. Stasera si parla, intanto, di tafferugli provocati da qualcuno. A dirlo è la polizia.
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